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giovedì 12 Dicembre 2024
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    Rosa Libri Band al Festival Grevigiano: 4 edizioni, 2 vittorie e tanto divertimento

    "È un gran bel lavoro di squadra. E quando si sale sul palco, va via ogni ansia"

    GREVE IN CHIANTI – Quattro edizioni, due vittorie portate a casa. Ormai la partecipazione della Rosa Libri Band (formata dagli attori ospiti della residenza sanitaria Rosa Libri) al Festival Grevigiano è diventata una tradizione. Vestiti colorati, sorrisi smaglianti, musiche sempre coinvolgenti e soprattutto scenografie molto ingombranti, ma che non possono non strappare una risata a chi li guarda.

    Alla prima edizione che li ha visti partecipi, nel 2015, che è stata la volta dell’esibizione intitolata “Vengo anch’io! No, tu no!”, c’era persino una bara. Ed è in quel lontano 2015 che ad alcune operatrici venne per la prima volta in mente l’idea di partecipare al Festival, nella categoria Simpatia.

    Da allora è diventata un’abitudine, un’occasione per divertirsi e per far divertire. Nel 2016 “Aggiungi un letto in camera”, un immancabile “Grease” nel 2018 e poi “E’ la banana il frutto dell’Amor” quest’anno.

    “L’idea di partecipare al Festival – spiega Stefania di RSA Rosa Libri – nasce dal nostro spirito di apertura verso la comunità. Questa, come molte altre, è diventata un’occasione di scambio con le persone del paese, che ormai si aspettano tutti gli anni di vederci sul palco”.

    La voglia di creare una connessione con le persone e di vivere la vita del paese sono per le operatrici del centro motivo di una ricerca continua di iniziative da condividere con persone esterne, come il progetto organizzato recentemente con i bambini delle elementari che sono venuti a visitare gli ospiti del centro in occasione dei giorni di Carnevale, oppure il torneo di briscola della scorsa estate.

    Tra le tante, quella del Festival è sicuramente la più sentita ed attesa, non solo dalle operatrici, ma anche e soprattutto dagli ospiti del centro che partecipano.

    “È soprattutto un gruppo di operatrici – prosegue Stefania – a coinvolgere e a trainare il lavoro. Alcune sono di Greve, o comunque lavorano qua da anni e conoscono il paese. Si impegnano tantissimo: si occupano dei vestiti, spesso girano tutto il comune alla ricerca dei costumi perfetti, o convincono le mamme a confezionarne alcuni apposta per noi. Oppure coinvolgono i parenti a partecipare allo spettacolo o a darci una mano, perché il lavoro da fare è tanto”.

    E di solito i preparativi iniziano con un certo anticipo: già tre mesi prima la voce del Festival si sparge tra i corridoi del centro, soprattutto grazie ad Adriana, una delle ospiti che più ci tiene a partecipare, la “star” dei Rosa Libri Band, anche se quest’anno purtroppo non era presente.

    Un mese avanti iniziamo a buttare giù il tema – spiega Carlo, uno degli ospiti del centro che sempre partecipa – e a pensare a come lavorare. Poi ne parliamo molto insieme, decidiamo sempre insieme la canzone, i vestiti, gli oggetti da usare. Nel corso del mese prima facciamo diverse prove e poi una grande prova finale, in cui uniamo tutto il lavoro. La preparazione stessa e le prove che facciamo diventano momenti di grandissimo divertimento”.

    Per non parlare di quello che succede sul palco: un’esplosione di allegria, e tanta emozione ovviamente.

    “Quando si sale sul palco – racconta Lelia, un’altra delle ospiti che ha sempre partecipato – ci si sente tutti tremolare, ma poi ci uniamo e ci esibiamo, e l’ansia si annulla. Mi dimentico delle persone che mi guardano e seguo le operatrici che mi aiutano a vincere l’emozione. Per me, che sto qua da un anno all’altro, notte e giorno, il Festival è un’occasione di svago, e l’aspetto sempre con piacere”.

    Ma ciò che piace molto ai membri del Rosa Libri Band è anche il “dopo spettacolo”. Prima di tutto, la sensazione di euforia che si ha quando si scende dal palco e ancora si deve metabolizzare quanto successo. E poi, un po’ di tempo dopo la fine del Festival, l’ormai tradizionale pizzata da Sauro, il presentatore.

    “Nonostante la felicità che sia nel partecipare al Festival, – spiega Stefania – c’è anche tanto lavoro da fare, tanta fatica. Ci sono delle barriere architettoniche che richiedono sforzi notevoli per alcuni degli ospiti, come salire le scale per accedere al palco. Però è tutto molto bello, ed è un lavoro di squadra molto sentito”.

    “Per questo – conclude infine Stefania – ci terrei a ringraziare di cuore le operatrici Tania, Marzia, Cinzia, Gisella, Marta, Elena, Anna Maria, Laurina, Gianna, Serafina, Elisabetta, e molte altre ancora. Isabella, Stefania che aiuta sempre con i costumi; gli animatori Magda, Laura, Giandomenico e poi gli ospiti che sempre hanno partecipato: Lelia, Carlo, Remo e Adriana, ma anche Giancarlo e Mario”.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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