GREVE IN CHIANTI – Quello che abbiamo raccolto è il racconto di un 71enne del nord Italia, turista, che ha contattato la redazione del Gazzettino del Chianti per spiegare cosa gli è accaduto l’8 luglio scorso.
Un racconto già noto alle forze dell’ordine grevigiane (l’uomo ha sporto regolare denuncia presso la Stazione carabinieri di Greve in Chianti) e anche al sindaco Paolo Sottani, al quale il 71enne ha scritto.
I fatti risalgono, appunto, a venerdì 8 luglio. L’uomo, in pensione, è con la moglie e il cagnolino in vacanza in Toscana. E stanno trascorrendo una giornata in Chianti.
Sono le 16.30 circa. Sta scendendo a Greve da Panzano in Chianti, e ferma la propria auto più o meno all’altezza del bivio per Lamole. Prima della diritta del “Tirassegno” per intendersi.
“Ero seduto a bordo della mia auto – racconta – per consultare la mappa stradale. Quando, improvvisamente, è arrivato un furgone bianco con a bordo due uomini”.
“Il passeggero – prosegue il racconto – dopo la manovra per uscire dallo spiazzo ed essere quindi rientrati nuovamente all’interno dell’area, dopo aver tirato giù il finestrino, ha pronunciato qualcosa che non ho compreso. Istintivamente gli ho risposto, vai pure”.
“Alla mia risposta – ci dice ancora il 71enne – mi ha fatto segno di abbassare il finestrino del tutto, come per volermi dire qualcosa. Appena ho finito di abbassarlo mi ha aggredito, colpendomi con forti schiaffi tirati con la mano sinistra”.
“Ero sinceramente sotto shock per quanto accaduto – torna a quegli attimi – E mentre ancora mi stavo chiedendo cosa stesse accadendo e perché, il furgone si stava già allontanando”.
“Mia moglie – precisa – che forse non è stata vista perché era in un costone più sopra 15-20 metri, ha assistito a tutto. E così abbiamo raccontato, in ogni dettaglio, ai carabinieri di Greve in Chianti”.
Un tentativo di truffa dello specchietto finito male (per i truffatori)? Un tentativo di rapina, con gli schiaffi usati come diversivo per vedere cosa ci fosse dentro l’auto?
Starà ai militari indagare.
“Immaginate – conclude il turista 71enne – come mi dovevo sentire. Con due persone potenzialmente violente e pericolose e con mia moglie all’esterno dell’auto”.
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