GREVE IN CHIANTI – Mattinata movimentata quella di oggi, mercoledì 3 agosto, nel centro di Greve in Chianti.
Tutto inizia verso le 11.30 in un cantiere in via Luca Cini. Qui, insieme ai colleghi, sta lavorando Giacomo, operaio edile.
“Eravamo a lavorare – inizia il suo racconto – quando si vedono passare sulla via un uomo e una donna, probabilmente rom dai tratti somatici, diretti verso il cimitero. Subito dopo però ho visto che avevano tagliato la strada”.
“Eravamo a lavorare dietro il fabbricato – prosegue – ma mi mancava un attrezzo. Sono andato su, dove abbiamo una stanza con arnesi, tavolo, i marsupi con i nostri effetti personali. Mentre stavo andando lì vedo lui scendere; lei, invece, era rimasta giù”.
“Cosa fai qui, cosa vuoi? – gli chiedo – Lui dice che sta cercando lavoro. Poi se ne va. Ma il dubbio mi è venuto istantaneo: sono corso su e ho subito scoperto che mancavano il mio portafoglio e quello di un collega”.
E’ questione di attimi: “Sono partito di corsa – dice ancora Giacomo – e ho visto che lei girava verso viale Vittorio Veneto. Sono riuscito a bloccarla davanti alla farmacia, prendendola per la borsa”.
Siamo nel centro del paese, nella zona più trafficata, a due passi da piazza Matteotti. La scena non passa certo inosservata.
“Nel frattempo – prosegue nel racconto Giacomo – lui era più avanti, già vicino al vecchio cinema. Ma quando ha visto che l’avevo bloccata è tornato indietro; intanto io, con l’altra mano, ho preso il cellulare e ho chiamato i carabinieri”.
“Ero davvero arrabbiato nero – ammette – e non so chi mi ha trattenuto, ma è stato meglio così. Sono riuscito a farmi restituire i portafogli. Ho controllato subito dentro al mio, mancavano 50 euro. Evidentemente mentre scappava aveva già iniziato a svuotarlo: mi sono fatto restituire anche i soldi”.
Nel frattempo arriva un agente della polizia locale grevigiana. Nel trambusto però i due riescono a scappare, e all’arrivo dei carabinieri non rimane che raccontare quanto avvenuto e dare la descrizione dettagliata dell’uomo e della donna.
“Lui – conclude Giacomo – aveva i miei due portafogli in una borsa della Coop, dove dentro aveva oggetti che sembrava fossero stati appena rubati dal supermercato. Nella borsa della donna, invece, ho contato almeno 3-4 portafogli”.
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