GREVE IN CHIANTI – “Chi salva una vita salva il mondo intero”.
E’ scritto nel Talmud, e dal 29 luglio scorso è una frase che ha un significato particolare per i carabinieri della Stazione di Greve in Chianti.
Che, una volta in più, hanno dimostrato a tutti il vero valore dell’Arma sul territorio: rapidità di intervento, sensibilità, rapporto con le persone.
I fatti: nella mattina del 29 luglio una donna chiama, segnalando che da diversi giorni non riescea mettersi in contatto con una coppia di anziani, suoi parenti, che vivono in una località sperduta. Nella zona di via Case Sparse, sotto Montefioralle.
Marito e moglie, lui di 91 anni, lei di 90 anni. I militari capiscono subito che non c’è un secondo da perdere, partono e riescono a raggiungere (non senza difficoltà) la casa.
Chiamano dalla porta senza avere risposta, allora forzano l’ingresso e si trovano davanti una situazione di degrado totale, che non stiamo a descrivere nei dettagli per rispetto dell’anziana coppia.
L’uomo è praticamente nudo, disteso per terra, privo di conoscenza probabilmente da alcuni giorni: tanto che gli si erano formate in varie parti del corpo piaghe da decubito.
La moglie è seduta accanto a lui in completo stato confusionale, probabilmente dovuto alla situazione in sé ma anche a una patologia pregressa.
Sarebbe bastato forse un altro giorno in quelle condizioni, e i due anziani coniugi sarebbero entrati a far parte di quella tristissima statistica delle persone trovate decedute in casa. Magari dopo giorni, settimane, mesi, dalla morte.
Viene immediatamente chiamato il 118, che invia sul posto due ambulanze: i sanitari prestano le prime cure e poi li portano all’ospedale di Careggi.
A distanza di oltre una settimana possiamo dire che il marito si è ripreso benissimo. E anche la signora ha iniziato a riprendersi.
Ma sono due persone che, evidentemente, non possono vivere da sole. E men che meno in una casa come quella, praticamente isolata dal mondo.
E’ stata (ovviamente) informata l’autorità giudiziaria, che potrà disporre accertamenti per capire se i due anziani sono stati tutelati adeguatamente (pare ci sia anche un tutore legale). E le eventuali responsabilità in merito.
Da sottolineare che non hanno la residenza nel comune di Greve in Chianti ma in quello di Firenze; e sono quindi seguiti (anche qui probabilmente ci saranno accertamenti da fare) dagli assistenti sociali di Palazzo Vecchio.
Ai militari della Stazione di Greve in Chianti rimangono la soddisfazione e l’orgoglio di aver salvato la vita a due persone.
E di essere stati, ancora una volta, oltre che tutori dell’ordine, in primo luogo… uomini.
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