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martedì 8 Ottobre 2024
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    Roberto Abate (Lega a Greve): “La maggioranza boccia la mozione sulla presenza del medico sulle ambulanze”

    "L’opposizione si è unita nel chiedere un’azione collettiva e proattiva, ma il dibattito si è arenato in uno stallo causato da interessi partitici, creando ansia tra i cittadini e i volontari"

    GREVE IN CHIANTI – “Lunedì 30 settembre si è svolto un acceso consiglio comunale a Greve in Chianti, dove il tema delle politiche sanitarie locali ha dominato il dibattito”.

    Lo fa sapere il consigliere della Lega Roberto Abate, che ha presentato una mozione sostenuta dal consigliere di Fratelli d’Italia Vito Andrea Cuscito (entrambi del gruppo consiliare Per il Cambiamento).

    Mozione che, dice Abate, “è stata però respinta dalla maggioranza, sollevando preoccupazioni tra cittadini e associazioni di volontariato. Le paure sono legate alla possibile diminuzione della presenza medica a bordo delle ambulanze e delle auto mediche nei servizi di pronto intervento delle comunità circostanti”.

    “Anche la lista Immagina Greve – puntualizza Abate – ha condiviso la preoccupazione per il taglio del medico a bordo dell’ambulanza, votando a favore della mozione. Filippo Pierini, capogruppo, ha messo in evidenza l’insufficienza di un solo medico per un’area così vasta. Anche i consiglieri del gruppo, Leonardo Pierini e Corinna Verniani, hanno rincarato la dose, insistendo sull’urgenza di affrontare la questione e sull’importanza del supporto medico per i volontari e sottolineando che il passaggio dall’attuale ambulanza medicalizzata alla futura automedica rappresenta un grave passo indietro nella tutela della salute dei cittadini del nostro comune”.

    “Durante il confronto – dice ancora Abate – è emersa l’importanza di un servizio di emergenza sanitaria adeguato, data l’estensione del territorio e la considerevole distanza dall’ospedale più vicino”.

    “L’apertura della prima Casa di Comunità nel comune di Impruneta – riprende – ha aumentato ulteriormente le preoccupazioni della popolazione, temendo disagi in caso di una gestione dell’emergenza con un solo medico che copra un’area così vasta”.

    La mozione, sottolinea Abate, “chiedeva l’istituzione di un tavolo di confronto con la Regione Toscana, l’Asl Toscana Centro, le Pubbliche Assistenze, la Misericordia e i rappresentanti politici”.

    “L’obiettivo – sono ancora parole di Abate – era di assicurare una presenza medica adeguata, con i sostenitori che sottolineavano il bisogno di avere un medico disponibile in ogni comune o, almeno, di mantenere l’attuale configurazione che prevede un infermiere a bordo a San Casciano e un medico in altri comuni”.

    “Nonostante la necessità di rivedere le politiche sanitarie sia stata riconosciuta – evidenzia – la maggioranza ha bocciato la mozione, sostenuta da un intervento dell’assessore al welfare che ha destato ulteriori preoccupazioni sulla sanità locale. La decisione della maggioranza è sembrata più influenzata da motivazioni ideologiche e dalla volontà di non contraddire la linea politica regionale, piuttosto che da una reale analisi delle necessità del territorio”.

    “Il sindaco di Greve – sottolinea Abate – ha affermato che esiste un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti, ma la bocciatura della mozione ha lasciato i presenti confusi e delusi. L’opposizione si è unita nel chiedere un’azione collettiva e proattiva, ma il dibattito si è arenato in uno stallo causato da interessi partitici, creando ansia tra i cittadini e i volontari impegnati a garantire la sicurezza sanitaria della comunità”.

    “In un momento in cui la salute pubblica è cruciale – conclude Abate – sarà importante osservare le future iniziative dell’amministrazione per soddisfare le esigenze sanitarie della popolazione e assicurare un servizio di emergenza efficace e tempestivo. La bocciatura della mozione solleva interrogativi non solo sulla gestione attuale, ma anche sulle strategie future per salvaguardare la salute dei cittadini. È essenziale incoraggiare un’azione unitaria, oltre i confini politici, poiché la salute è un diritto fondamentale che deve essere garantito”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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