PANZANO IN CHIANTI – Miriam Serni Casalini, scomparsa oggi, giovedì 14 novembre, era una vera e propria anima del nostro Chianti.
Fiorentina, panzanese adottata, avrebbe compiuto 96 anni fra qualche giorno “la Miriam”: occhio vivace, lingua svelta e penna leggera. Per anni, decenni, è stata una sorta di ambasciatrice della toscanità, della fiorentinità, del nostro territorio.
Da lassù, da quel borgo al confine fra Chianti fiorentino e Chianti senese, “la Miriam” ha scritto chi siamo, da dove veniamo. La nostra genesi, i nostri proverbi, i “detti”, i tic, vizi e virtù.
“Dovevo fare l’insegnante – si raccontava così tramite la casa editrice che ha pubblicato alcuni dei suoi lavori, Sarnus – Invece, sposata giovanissima, “andando contracqua” dalla città alla campagna, sono stata solo donna di casa: moglie, nuora, mamma, nonna, con quel che ne comporta”.
“Scrivere di cose del passato mi dà gioia – proseguiva – mi tiene la mente occupata mentre il cuore si tuffa nei ricordi. Pur percorrendo sempre strade di carta, ho tenuto tutto chiuso nel cassetto, iniziando a pubblicare qualche lavoro solo in tarda età”.
“Il Buglione – Ricordi, proverbi, racconti, versi e mangiari del focolare toscano”, “Dal tetto al pagliaio – Bricciche del vecchio Chianti”, “La noce a tre canti – Strade di città, viottole di campagna“… .
Già dai titoli di questi tre libri di Miriam si capisce bene quanto abbia rappresentato la nostra anima.
Dove c’era cultura, in Chianti, c’era “la Miriam”. Dove c’erano scrittura e letteratura, c’era “la Miriam”. A teatro. Alla presentazione di un libro. Presenza assidua al Premio Letterario Chianti.
In quella via XX Luglio, a Panzano, che sale da piazza Bucciarelli, in una stanzina di fronte alla Macelleria Cecchini, l’abbiamo trovata per anni. Intenta a ritagliare articoli, pagine di giornale, ad allestire una preziosa rassegna stampa proprio per Dario Cecchini.
Con il quale “la Miriam” ha avuto sempre un rapporto speciale (qui, sul nostro web magazine WeChianti, ci raccontò come l’aveva conosciuto).
“Al mattino – ci aveva raccontato – nell’ufficio di Dario faccio una piccola rassegna di giornali e riviste, segnalando ciò che ritengo possa interessargli. Al bisogno, Dario incide sul nostro registratore racconti sentimenti episodi esperienze. Io sbobino, aggiusto il tiro in scrittura, poi insieme correggiamo limiamo elaboriamo, ed escono i “pezzi” dove io ho messo molto del mio e assorbito tanto del suo”.
“Da questo lavoro di coppia sono usciti articolo per giornali, riviste, libri – diceva – ed è ciò che dovrebbe formare il materiale per un libro che, prima o poi, spero vedrà la luce. Sentimenti e memorie che non devono essere dispersi”.
Quante volte ci siamo imbambolati a leggere, ad ascoltare quel “Buglione” di sentimenti, di storie e racconti, che descrive molto di noi…
Per chi volesse darle l’ultimo saluto, il funerale si terrà domani, venerdì 15 novembre, nella chiesa di Panzano in Chianti, alle 11.
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