STRADA (GREVE IN CHIANTI) – Un progetto che ha riguardato una classe di terza elementare della scuola “Giulio Bucciolini” di Strada in Chianti, insieme ad una seconda superiore dell’Istituto “Gobetti Volta” di Bagno a Ripoli, è diventato un libro: “Fai il tuo gioco”, che oggi verrà presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Ma partiamo dall’inizio – ci dicono coloro che hanno gestito il progetto – quando negli “Indicatori strutturali sulle politiche educative in Europa: aggiornamento 2022” per la prima volta, vengono inclusi degli indicatori sulle competenze digitali.
Si è quindi pensato di creare un progetto innovativo ed unico del suo genere.
Questi indicatori offrono una visione d’insieme delle politiche chiave a sostegno dello sviluppo di competenze digitali delineate nel Piano d’azione per l’istruzione digitale 2021-2027 della Commissione europea.
“Con il supporto di due amministrazioni comunali – ci spiegano le animatrici del progetto – Greve in Chianti e Bagno a Ripoli, di noi due professoresse della scuola superiore, Lorella Rotondi ed Elisabetta Cosi, insieme a due maestre della scuola elementare, Patrizia Moroni e Maria Grazia Fallato, un pulmino di bambine e bambini di Strada in Chianti ha raggiunto per 4 mesi, una volta a settimana la scuola superiore “Gobetti-Volta”. Ad attenderli c’erano 14 studenti di 15 anni, in un’aula di informatica”.
“In questa classe – proseguono Rotondi e Cosi – davanti a dei computer, con i ragazzi di seconda superiore a fare da Tutor, sono nati tanti piccoli giochi, digitali, semplici. Ma che hanno permesso di imparare aggettivi, sostantivi, verbi, creazione di personaggi, descrizione, sfondi, storie e tantissime altre cose”.
“All’inizio eravamo curiosi, imbarazzati e quasi spaventati – hanno detto alcuni bambini – ma poi abbiamo costruito un’alleanza che si è trasformata in amicizia con i ragazzi grandi”.
“Abbiamo imparato ad utilizzare il computer in modo creativo e costruttivo – hanno specificato – abbiamo visto i nostri errori ortografici e ci siamo autocorretti”.
“Essendo abituati a giocare – hanno concluso – ci siamo resi conto che giocare è facile ma creare un gioco è molto difficile. Il sindaco ci ha addirittura consegnato un attestato di partecipazione”.
“Questo progetto è stato una prima esperienza che speriamo possa ripetersi nel tempo – riprendono le organizzatrici – C’è sempre qualcosa che può essere migliorato, ma aver dato la possibilità a questi studenti, di età così diverse, di interagire fra loro e portare a termine un progetto così innovativo, rappresenta un insegnamento che va ben oltre le nozioni base imparate ed apprese”.
“Per i grandi – concludono – provare a comprendere cosa significhi insegnare e per i piccoli, vedere come le loro idee, attraverso un linguaggio informatico, si trasformava in un gioco sul computer, sono delle lezioni importantissime, che siamo certe, lasceranno uno splendido ricordo nei ragazzi e nelle ragazze”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA