GREVE IN CHIANTI – Gran bella partecipazione, sabato 17 febbraio, alla presentazione del libro “Il Titano del Chianti – Storia del cementificio di Testi”.
Alla casa del popolo di Greve in Chianti, si è iniziato con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del disastro nel cantiere Esselunga di Firenze.
Poi, la presentazione del libro di Andrea Giuntini, edito da Polistampa e finanziato dalla Società di Mutuo Soccorso Fratellanza Artigiana di Greve in Chianti. Che ripercorre la storia sociale ed economica del cementificio di Testi.
Dopo l’introduzione del presidente della SMS Fratellanza Artigiana, Fabio Baldi, e il saluto del sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani, è toccato alla professoressa Monica Pacini, docente di Storia Contemporanea all’Università di Firenze, illustrare tutte le riflessioni e le notizie contenute nel libro.
“Nella sua presentazione – dice il presidente Baldi – è risultato evidente che il lavoro del professor Giuntini è stato lungo e difficile, in carenza di un archivio d’azienda e con l’archivio comunale inutilizzabile per motivi logistici”.
“Anche nell’archivio della Fillea Cgil – ricorda – il principale sindacato che ha rappresentato i lavoratori della Sacci, poco spazio è stato destinato alla storia dei cementieri”.
“Molto ha aiutato nella ricerca il lavoro già fatto negli anni 2013/2014 da Pietro Brunelli – specifica Baldi – coadiuvato da Francesco Fusi. Altrettanto importanti sono stati i ricordi di tanti operai e tecnici che sono stati ascoltati da Giuntini: in particolare quelli dell’ingegner Roberto Baldini, che ha fornito un’importante documentazione tecnica e fotografica”.
“Significativo – prosegue il presidente della SMS grevigiana – è stato il contributo dato da molti cittadini in termini di fotografie di gruppi di lavoratori, di attrezzature e di impianti: in tal senso un contributo importantissimo è venuto dall’archivio di Italo Baldini con le foto raccolte dal padre. E dalla ditta F.lli Morganti, che ha documentato alcuni dei recenti interventi di ristrutturazione più complessi. Così pure Luca Casprini, che ha fornito alcune foto storiche del Passo dei Pecorai”.
“La relazione della professoressa Pacini e le risposte del professor Giuntini – dice ancora Baldi – hanno spaziato dagli sviluppi tecnologici del settore ai legami finanziari con una parte importante del mondo imprenditoriale nazionale che l’avventura della società Sacci (Società Anonima Calci e Cementi Italiani) ha visto partendo proprio dallo stabilimento costruito nel 1907 a Testi”.
“Ma tutti gli interventi – aggiunge – sia dei relatori che del pubblico si sono soffermati sul ruolo del lavoro e sul clima aziendale dove, pur in un conflitto sociale sempre presente, molto spesso si è trovata la soluzione di compromesso fra direzione aziendale e organizzazioni sindacali. Grande attenzione alla sicurezza sul lavoro da parte di tutti gli attori: così pochi sono stati gli episodi più gravi”.
Dalla riflessione del professore emerge come “il cemento – sottolinea Baldi – spesso visto in senso negativo – si pensi alla parola “cementificazione”- sia spesso alla base della nostra moderna qualità della vita; con il cemento si fanno opere d’arte e strutture moderne come chiese e viadotti”.
“E alla fine – dice ancora – non sono mancati gli appelli alla riconversione sostenibile dell’area. E le proposte di riutilizzo di tutta la zona, a partire dalle gallerie sotto il castello di Vicchiomaggio, alla cava a cielo aperto dove sorgeva il paese di Luciana, demolito negli anni Sessanta. Cantine sotterranee per prosciutti, formaggi e vino nelle gallerie, campi fotovoltaici nella cava dismessa, un parco lungo il fiume a monte dello stabilimento”.
“Demolizione di una gran parte dei volumi che segnano lo skyline della zona – conclude Baldi – e realizzazione di strutture produttive artigianali di qualità accanto ad una ricettività che valorizzi il territorio circostante: queste le idee esposte alla fine dell’assemblea e che saranno approfondite nel futuro. Un grazie all’editore Polistampa per la qualità editoriale del lavoro”.
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