GREVE IN CHIANTI – “Come da tempo sosteniamo, la nostra azione politica promuove la necessità di applicare il metodo scientifico anche alle scelte amministrative. Le decisioni pubbliche, soprattutto in ambito sanitario, devono essere basate su dati oggettivi e verificabili. Se pensiamo alle modalità con cui viene gestita la revisione del servizio 118 nel nostro territorio, purtroppo dobbiamo constatare che tale esigenza non è al momento esattamente soddisfatta”.
E’ la riflessione del gruppo consiliare di opposizione Immagina Greve, che ricorda che “a partire dall’1 maggio, il nostro Comune ha visto una modifica sostanziale nel servizio di emergenza sanitaria: l’ambulanza medicalizzata è stata sostituita da un’ambulanza con soli volontari (cosiddetta “BRAVO”) e da una automedica separata, con medico e infermiere a bordo”.
“Questa nuova organizzazione – ricordano – è stata definita dal sindaco Paolo Sottani, in occasione dell’assemblea pubblica del 17 marzo scorso, come “sperimentale” e durerà sei mesi, con rivalutazione prevista a novembre 2025 in collaborazione con Asl Toscana Centro”.
“Attualmente – elenca Immagina Greve – nel territorio comunale sono attivi: una ambulanza BRAVO di soccorritori volontari operativa 24h presso AVG Greve, e una BRAVO serale (18–24) presso CRI Strada; una automedica (medico e infermiere) attiva a Greve e San Casciano, e, dal prossimo inverno, anche a Barberino Tavarnelle (che sostituirà l’ambulanza medicalizzata con una infermieristica); un Punto di Primo Soccorso gestito dal medico della automedica presso l’ambulatorio in via della Pace 8″.
“Durante la seduta del consiglio comunale del 29 aprile – fa sapere Immagina Greve – abbiamo presentato un’interrogazione chiedendo di conoscere: il responsabile della conduzione dello studio di osservazione sul nuovo assetto del servizio; le modalità di rilevazione e analisi dei dati; le garanzie di imparzialità e di esclusione di conflitti di interesse”.
“Purtroppo – fanno sapere – la risposta ricevuta è stata generica e insoddisfacente. È stato detto che sarà la ASL a valutare il progetto, e che i dati raccolti riguarderanno il numero delle uscite e i codici di attivazione (rosso, giallo, verde, bianco), senza però fornire dettagli su metodologia, parametri qualitativi, criteri di valutazione e soggetti coinvolti nell’analisi. Questa vaghezza non può essere accettata se si vuole davvero parlare di sperimentazione scientifica. Una sperimentazione che non esplicita chi osserva, cosa osserva e come, non è una sperimentazione attendibile”.
“Riteniamo dunque urgente un cambiamento nell’approccio amministrativo – incalzano – occorre basare le decisioni su evidenze misurabili e verificabili. Senza dati chiari e pubblicamente accessibili, non sarà possibile giudicare con onestà l’efficacia di questo nuovo modello di intervento. E sarà difficile, a fine anno, poter dire chi avesse ragione o torto”.
“Abbiamo difeso la presenza del medico a bordo dell’ambulanza non per pregiudizio – concludono – ma perché riteniamo che, per le caratteristiche del nostro territorio, sia la soluzione più sicura ed efficace. Continueremo a monitorare con rigore, ma anche con spirito costruttivo, gli sviluppi di questa fase sperimentale”.
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