Un incontro molto piacevole, con un uomo dalla convinta cultura di sinistra, da sempre una mosca bianca (o una pecora nera per qualcuno…) nel mondo del calcio professionistico italiano.
Martedì 5 febbraio Renzo Ulivieri, ex allenatore di serie A e presidente dell'associazione italiana allenatori, è venuto a Greve in Chianti, invitato alla casa del popolo dal circolo grevigiano di Sel, a spiegare i motivi che l'hanno spinto a candidarsi al Parlamento (secondo in lista per il Senato in Toscana dietro Alessia Petraglia) con il partito guidato da Nichi Vendola.
Una panoramica ampia sul modo di intendere la vita e la sinistra da parte di Ulivieri, che è partito dalle scuole calcio e dal ruolo dell'allenatore, dal rapporto con i bambini nello spogliatoio, per arrivare poi a trattare i temi di economia, welfare, lavoro.
"Di una cosa – ha tenuto a precisare più volte, per un filo conduttore che unisce molti dei suoi convincimenti – sono estremamente sicuro. Che bisogna ripartire dagli ultimi, da quelli che hanno poco e da quelli che non hanno niente: ai quali, paradossalmente, in questi anni è stato chiesto… tutto. Dal salario minimo garantito, dal far pagare di più a chi ha di più come in ogni famiglia che si rispetti: anche perché dando qualcosa a chi non ce l'ha sono sicuro che diamo impulso anche all'economia".
di Redazione
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