GREVE IN CHIANTI – Non si fa prendere la mano dalla situazione il segretario metropolitano del Partito democratico (e sindaco uscente a Fiesole) Fabio Incatasciato.
Ha letto le clamorose parole di rottura del sindaco di Greve in Chianti Alberto Bencistà nell'intervista rilasciata al Gazzettino del Chianti, in particolare il passaggio in cui dice che non voterà Pd ma che sceglierà fra Centrosinistra per Greve e MoVimento 5 Stelle.
Pesa le parole Incatasciato. E sopratutto nel suo ragionamento non compaiono mai termini come espulsione o allontanamento dal partito.
"Bencistà ha fatto una intervista che non condivido per niente – esordisce il segretario metropolitano del Pd – mi dispiace che non ritrovi il senso del Partito democratico. Che è semplice: ci si contrappone con lo strumento delle primarie ma poi si cerca di condividere la linea del candidato che ha vinto".
"Paolo Sottani – ricorda – ha vinto perché ha avuto più voti di Monica Toniazzi. Alberto Bencistà poteva fare queste dichiarazioni se era un libero cittadino, facendole da sindaco mette in difficoltà il Pd. In particolare se penso agli attacchi fatti a colui che è stato a lungo suo vicesindaco".
"Sono amareggiato – ammette – Mi dispiace per queste dichiarazioni. A Greve ho partecipato a molti incontri, ho cercato di far passare la linea della serenità e di un quadro di forte rinnovamento, rappresentato sia da Sottani che da Toniazzi. Rimane l'amarezza e la consapevolezza che Bencistà non si ritrova nello spirito del Partito democratico".
"Se Bencistà ha deciso di non credere più in questo percorso – conclude Incatasciato – ne trarrà lui le conseguenze: è persona seria e sa cosa deve fare. Noi non siamo la santa inquisizione: per quanto mi riguarda invito tutti i democratici di Greve a valorizzare il lavoro del partito, della lista che porta il simbolo del Pd e del Pse. Un percorso che ha portato, peraltro, alla scelta di un bravo candidato sindaco".
di Matteo Pucci
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