GREVE IN CHIANTI – "Sala Cinema Greve – Tutti i film di Greve in Chianti (o quasi)": giovedì 16 maggio alla casa del popolo, alle 21.15, si presenta l'ultimo libro di Enrico Zoi (nella foto sopra, scattata da Claudio Guardi).
Interverranno Fabio Baldi (presidente SMS Fratellanza Greve in Chianti); Paolo Codazzi; Sergio Forconi (attore); Giovanni Guidelli (attore e regista); Andrea Settefonti (giornalista).
Sono stati invitati altri protagonisti dei set grevigiani. Incontro promosso da: SMS Fratellanza di Greve in Chianti in collaborazione con Tiravento, Associazione Stazione Posta, Arci Greve in Chianti.
Alla vigilia della presentazione, Il Gazzettino del Chianti ha incontrato l'autore.
"Sala Cinema Greve" è il tuo ultimo libro Enrico, lo presenti il 16 maggio proprio a Greve in Chianti: raccontaci come nasce.
"È un libro che ha tanti genitori, una famiglia allargata! Innanzi tutto, nasce dal mio amore per Greve e per il Chianti fiorentino in generale, una terra con la quale ho da sempre intessuto tanti rapporti umani e professionali. Poi dalla mia passione per il cinema e per la scoperta delle location, un’esperienza, quest’ultima, che può essere davvero emozionante. Tornare su un luogo dove è stato girato un film anche sessant’anni prima, riconoscerlo e ripensarlo vivo e popolato di un’umanità di attori e comparse che ora… chi sa che fine hanno fatto… fa vedere quel luogo come un qualcosa che respira vita vissuta. Un sentimento che sta fra la nostalgia e la tenerezza. E poi nasce ovviamente dalla Sms Fratellanza Greve in Chianti e dall’Associazione Culturale Stazione di Posta, che hanno da subito sposato l’idea".
Quale, quindi, il rapporto fra Greve e il cinema?
"Un rapporto insieme costante e discontinuo. Costante perché, dal dopoguerra ad oggi, non c’è stato decennio che non abbia visto almeno una troupe calarsi nel paesaggio grevigiano. Discontinuo, perché i film sono quanto mai eterogenei fra loro e le location dipendono dall’estro dei vari registi venuti a girare qui e dalle loro esperienze personali. Per assurdo, proprio le componenti di questa ‘discontinuità’ sono elementi di pregio, in quanto dimostrano come il paese di Greve e il suo splendido territorio risultino interessanti e cinematografabili da più punti di vista e in epoche diverse".
Allarghiamo appena un po' lo sguardo. Il Chianti e il cinema: un cinefilo come te ha analizzato questo rapporto sotto tanti punti di vista. Dacci qualche… "chicca".
"Beh, una "chicca" è proprio nel libro, quando ricostruisco, attraverso testimonianze e fotografie inedite, la storia di "Sortilegio", pellicola di Nardo Bonomi, girata nel 1969 anche a Greve da un regista residente a Greve, regolarmente montata e finita, ma mai uscita in sala. Un film visionario e allucinato, interpretato fra gli altri da un’attrice all’epoca assai nota come Erna Schurer e da un grande regista quale Marco Ferreri. Ecco, di "Sortilegio" si sono perse le tracce. Nessuno sa dove sia finita la pizza del film. Sarebbe bello se rispuntasse fuori. Il Chianti e il cinema? Al di là delle attività che vi si svolgono, il Chianti è fatto di paesaggio e luoghi storici e artistici. È naturale che spesso il cinema lo abbia avvicinato in quanto fonte di godimento estetico. Ci sono però registi che hanno saputo usare questo patrimonio culturale e visivo per andare oltre le belle immagini. Cito a memoria due grandi film, "Io ballo da sola", di Bernardo Bertolucci, del 1996, ambientato nel Chianti Senese, e "Molto rumore per nulla", di Kenneth Branagh, del 1993, girato proprio nel grevigiano, a Vignamaggio".
"MOLTO RUMORE PER NULLA" – Girato a Greve in Chianti da Kenneth Branagh
Dovessi dire il film che più di tutti fra trasparire il territorio chiantigiano per quello che è, quale ti viene in mente?
"Difficile rispondere, viste anche le considerazioni svolte finora, tuttavia penso che potrei dirti proprio "Molto rumore per nulla". La vicenda dell’opera di Shakespeare è ambientata a Messina. Se Greve e il suo territorio possono restare se stessi nella loro bellezza e insieme adeguatamente svolgere nel ventesimo secolo la funzione di ambiente siciliano per un autore inglese a cavallo tra ‘500 e ‘600… . Beh, direi quale migliore spot per l’estetica internazionalità di questa splendida parte della Toscana?".
Hai già altri progetti in cantiere per il futuro?
"Chi mi conosce bene sa che a questa domanda non posso che rispondere subito di sì. Finché potrò camminare e respirare avrò sempre progetti per il futuro. Impegni familiari e lavorativi permettendo: sul versante dello spettacolo, ho quattro monologhi in progress, oltre ai tre che stanno già girando (e continueranno a farlo) in vari spazi teatrali; quanto ai libri, sto progettando/lavorando a quattro idee. Se poi il filone grevigiano proseguirà in ulteriori àmbiti culturali (musica? teatro? letteratura?), io ci sarò! Per Greve questo e altro!”.
di Matteo Pucci
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