GREVE IN CHIANTI – Nella cultura della memoria che si è celebrata venerdì 27 gennaio in luoghi diversi del Chianti, tra piazze, scuole, biblioteche e sale cinematografiche, per ricordare le vittime della Shoa, è emerso l’impegno di una comunità che ogni giorno, e non solo il 27 gennaio, riflette, scrive, comunica, partecipa per non dimenticare.
Una memoria viva che si intreccia a doppio filo con la storia cercata ed evocata dalle ragazze e dei ragazzi, dai giovani, dagli studenti che, pur non avendo vissuto l’orrore del passato, hanno fatto proprio il messaggio di chi ha vissuto sulla propria pelle la tragica efferatezza dell’Olocausto.
Canti, letture di testi e poesie, riflessioni ideate ed elaborate dagli allievi e dalle allieve hanno reso particolarmente vibrante la commemorazione che si è tenuta simultaneamente nelle piazze di Greve, Panzano, San Polo e Strada in Chianti nel segno dell’accoglienza, del dialogo e della pace.
Circa cento bambine e bambini delle scuole primarie del Comprensivo di Greve in Chianti hanno preso parte all’evento organizzato dall’amministrazione comunale che ha invitato gli studenti a ritrovarsi nelle piazze per dare voce ed espressione ai loro pensieri, sensibili, toccanti, diretti sul genocidio commesso dal regime nazista.
A condividere le riflessioni con le classi e le loro insegnanti c’erano il vicesindaco Giulio Saturnini, gli assessori Maria Grazia Esposito e Lorenzo Lotti, la dirigente scolastica Rossella Aiello e le insegnanti delle rispettive classi.
“E’ stata un’occasione importante per dire no, ancora una volta, all’indifferenza e sensibilizzare i più giovani sull’importanza di analizzare criticamente il lascito dolorosissimo del passato – hanno dichiarato gli amministratori comunali – crediamo che solo coinvolgendo attivamente le nostre ragazze e i nostri ragazzi sulla ricchezza della diversità, sul rispetto per l’altro, sull’uguaglianza dei diritti, trasmettendo loro la verità storica nelle forme narrative e comunicative più affini ai linguaggi contemporanei, potremo continuare a sperare che la memoria collettiva e identitaria, la memoria condivisa basata sulla conoscenza e la consapevolezza, potrà essere un quotidiano strumento educativo e culturale atto a contrastare negazionismo, pregiudizi antisemiti, intolleranza. I giovani sono la speranza del domani, il loro “mai più” vale più di ogni altra cosa”.
Anche la sala del Cinema Boito, dove il Comune ieri sera, alla presenza del sindaco Paolo Sottani, ha inaugurato il nuovo programma di eventi gratuiti, con la proiezione del film “JoJo Rabbit” (2019) di Taika Waititi, ha fatto il pienone con la partecipazione di tante famiglie e giovani del territorio.
Riportiamo di seguito una delle poesie scritte dalle bambine e dai bambini delle scuole primarie del Comprensivo di Greve in Chianti.
“Ehi ciao! Io sono un ebreo.
Posso dirti una cosa?
Tu vivi in delle case belle, calde
E appena arrivi in casa hai il cibo pronto.
Io invece vivo in un campo di concentramento,
freddo e senza nessuno.
Lavoro per un pezzetto di pane.
E vivo con un numero sul braccio.
Muoio perché sono un ebreo.
Tu invece felice e contento
Senza obbligo di niente
Sei fortunato, lo sai.
Ma ricorda le parole che ti ho detto.
Tienile nel tuo cuore e raccontale a chi del passato
non ne sa niente.
Perché questa è Storia.
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