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sabato 20 Aprile 2024
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    Tre amici, un circolo: andiamo alla scoperta di “222 La Route” a Chiocchio

    Nei locali dell'Arci, Angelo, Norberto e Paolo hanno creato un luogo pieno di gusto, idee e iniziative

    CHIOCCHIO (GREVE IN CHIANTI) – Metti un circolo (l'Arci di Chiocchio) che cerca nuovi gestori.

     

    Metti tre amici che sognano un progetto imprenditoriale che si inserisca nel cuore della comunità e ne diventi motore e punto di riferimento.

     

    Nasce così, dalle idee di AngeloNorberto e Paolo, "222 La Route" (che richiama nel nome la famosa Route 66 degli Stati Uniti attualizzato al contesto, ovvero alla SR 222, la Chiantigiana, lungo la quale ci troviamo), il “bar-con cucina” (e non solo) che da qualche mese "abita" nel circolo Arci di Chiocchio.

     

    In cui convivono la briscola del pomeriggio (diventata anche appassionanti tornei del martedì sera) con il caffè della mattina; il biglietto o abbonamento del bus con il pranzo (con prodotti freschissimi) a 10 euro.

     

    Fino alla visione (al momento gratuita) delle partite su SKY/DAZN, alle serate a tema, alle cene. Insomma: si punta a far diventare questo luogo, un luogo di tutti e per tutti.

     

    "Il nostro desiderio – spiegano Angelo, Paolo e Norberto, vite professionali molto diverse, idee molto simili – è stato quello di creare un luogo che non fosse un mero “spazio di consumo” (di cibi, di bevande) ma un tempo di relazioni vissute e quotidianamente arricchite da tutti coloro che lo frequentano".

     

     

    "Che sia per un caffè – proseguono – per un semplice saluto, una cena di famiglia o un pranzo di lavoro, una volta entrato nessuno resta un anonimo cliente ma diventa parte della nostra realtà. La nostra storia personale e familiare è sempre stata improntata ad una logica di coerenza, responsabilità e impegno nel costruire in modo fattivo il tessuto sociale della realtà in cui viviamo. Questo sia in ambito della comunità di appartenenza (il paese, la parrocchia, le realtà di volontariato ed associative) sia in ambito lavorativo. Gli stessi valori, gli stessi principi e gli stessi comportamenti che abbiamo riportato nella gestione del bar del circolo Arci di Chiocchio".

     

    L'aspirazione, insomma, è quello di diventare un’occasione di incontro, "in un’ottica di costruzione di un tessuto sociale che si può allargare ben oltre i dintorni del circolo, di una comunità che cresce cooperando con l’Arci ma anche con tutte le realtà sane (associazionistiche, di volontariato, della pubblica amministrazione come di aziende e realtà produttive) del territorio. Dove per “sana” si intende una realtà che condivide analoghi valori e riconosce che l’interesse più alto e l’interesse di tutti. In questo senso ci piace sottolineare che ci poniamo non in uno spirito di competizione con le realtà già presenti sul territorio ma con la capacità di andare a intercettare le necessità della popolazione ed andare a riempire tutti quegli spazi vuoti in cui poter offrire un servizio ritenuto utile e gradito".

     

    "Coerentemente a questa premessa – rimarcano – viaggiano le nostre scelte: in termini di orari, spazi, politiche dei prezzi, attività e quant’altro possono senz’altro essere modificate, corrette, adeguate nel corso del tempo ed in funzione del mutare delle necessità della platea degli utenti del locale. Con una disponibilità costante alla cooperazione con il territorio e con le iniziative di aggregazione, di crescita e di socializzazione attive o future. Promuovendo, organizzando, costruendo eventi ed iniziative di aggregazione sociale e assumendo un ruolo di fulcro (come spazi disponibili e come azione organizzatrice)".

     

    Non servirebbe neanche specificarlo, ma qui non trovano cittadinanza, ad esempio, slot machine o video poker.

     

     

    "La gestione del locale – specificano parlando della forza-lavoro – avviene grazie ai dipendenti individuati e scelti tra i ragazzi della zona con maggiore senso di responsabilità, sensibilità ad i valori che esprimiamo, desiderio di rendersi indipendenti e capacità di relazionarsi con tutti; questo al fine di poter dare anche noi un piccolissimo, ma onesto, contributo all’occupazione giovanile del territorio". 

     

    "Il nostro incontro la nostra amicizia ed il nostro progetto – concludono -nascono dall'armonia che si è creata tra di noi. Vogliamo lavorare su un progetto imprenditoriale che è soprattutto un’opportunità per esprimere noi stessi e i valori in cui crediamo attraverso la partecipazione attiva nella valorizzazione del territorio, della cultura e dell'accoglienza che da sempre contraddistingue chi ha profonde radici etiche e culturali. Crediamo nell'amicizia e nel rispetto dell'altro, nella fantasia e nell'intuizione, nel piacere del bello e nella passione per la vita. Un impegno forte e attivo per correggere il modello di crescita che ci allontana sempre più dalle nostre radici. Crescita fatta di sostenibilità, rispetto e amore per la natura, le persone e per l'ambiente in cui viviamo". 

    di MATTEO PUCCI

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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