GREVE IN CHIANTI-IMPRUNETA – Una vera e propria centrale della droga in pieno territorio chiantigiano.
Nella serata di ieri, martedì 5 marzo, i carabinieri della Stazione di Impruneta, nel corso di un servizio mirato al contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, in pieno centro della frazione Tavarnuzze, hanno proceduto alla verifica di un’autovettura, il cui conducente, alla vista dei militari, con un movimento sospetto, aveva tentato di sottrarsi al controllo.
Il veicolo era guidato da un cittadino albanese 25enne, improvvisamente ansioso e riluttante alla verifica.
Atteggiamenti che hanno insospettito ulteriormente i militari, che hanno proceduto ad una perquisizione finalizzata alla ricerca di stupefacenti.
Dopo una verifica scrupolosa, è emerso che la vettura (una Fiat Punto) era stata tecnicamente adibita al trasporto di sostanze stupefacenti in quanto erano stati creati due specifici vani ad apertura elettrica, sia sopra il cruscotto che dietro il pannello-radio, in cui venivano rinvenuti due panetti perfettamente sigillati contenenti 1,1 kg di eroina.
I carabinieri hanno così seguito le tracce… della droga, spostandosi a Greve in Chianti, a casa dell'uomo: dove un connazionale 33enne, convivente con il primo, è stato sorpreso all’interno di un vero e proprio laboratorio artigianale per il confezionamento dello stupefacente.
La successiva perquisizione domiciliare ha consentito ai militari di rinvenire sostanza da taglio, una pressa, degli stampi e materiale per la miscelazione ed il confezionamento, nonché ulteriori 14 panetti per un totale di circa 7,2 7,2 kg di stupefacente.
Tutto il materiale è stato sequestrato insieme all’autovettura ed all’appartamento. Lo stupefacente sequestrato, ancora da destinare al dettaglio, avrebbe garantito almeno 400mila euro di profitto. Entrambi i soggetti venivano tratti in arresto e tradotti presso la casa circondariale di Firenze Sollicciano.
di Redazione
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