STRADA (GREVE IN CHIANTI) – Il circolo Legambiente Chianti Fiorentino critica le modalità di progettazione, da parte del Comune di Greve in Chianti, della nuova “piastra” di servizi (cucina e bagni) per la Pro Loco di Strada in Chianti.
Ne critica collocazione caratteristiche progettuali, per poi avanzare una sua proposta alternativa.
Prima però ricorda che “Strada in Chianti è la più grande frazione dopo il capoluogo, Greve in Chianti, e la più vicina a Firenze. Per la sua posizione di crinale offre bei panorami da tutti i suoi punti principali e anche per questo negli ultimi trenta anni è stata oggetto di importanti ampliamenti residenziali e di conseguente aumento della popolazione”.
“Nel fare ciò purtroppo – analizza il circolo chiantigiano di Legambiente – nel tempo non si è considerata in maniera adeguata la sua orografia, costruendo con comparti rettangolari che hanno portato alla realizzazione di forti sbancamenti e muri di contenimento, se non addirittura di vere e proprie “emergenze” architettoniche (tra tutti, il palazzetto dello sport, la variante stradale o la nuova casa del popolo)”.
“Su questa linea di continuità – annunciano – rischia di porsi l’ultimo intervento pubblico del Comune annunciato alla Fiera di Strada come già in fase di affidamento: una piastra di servizi con bagni e cucina, capace di ospitare una struttura tanto richiesta dalla Pro Loco che da anni organizza la Fiera”.
“Peccato – riflettono – che in tanti anni non si sia riusciti a trovare un’idonea sistemazione e che si sia deciso di collocare questo nuovo e importante servizio nei giardini pubblici esistenti (già piccoli per il numero di fruitori), proprio in adiacenza alla variante stradale ma soprattutto su una scarpata alberata”.
“Il progetto approvato dal Comune – sostiene Legambiente – prevede la realizzazione di un riporto di terreno con relativo muro di contenimento alto fino a 2,5 metri che avrà un impatto visivo notevole e verranno abbattuti diversi alberi adulti (cipressi e cedri) per ripiantarne nuovi altrove. Sappiamo delle forti difficoltà di attecchimento degli alberi piantati negli ultimi anni a seguito dello stress termico estivo a cui sono sottoposti”.
Legambiente Chianti Fiorentino quindi, nell’esprimere “contrarietà a questa localizzazione della nuova piattaforma in cemento che sacrifica il paesaggio, oltre che alberi maturi, così importanti nel controllo del microclima urbano, e spazi collettivi essenziali per la qualità dell’abitare”, si offre per “una rivisitazione del progetto”.
“Tesa – spiega l’associazione – a rivederne la collocazione o ridurne quanto più possibile l’impatto ed a mettere in atto strategie virtuose (e spesso anche cogenti) di compatibilità ambientale e paesaggistica”.
“In particolare – è la conclusione – l’uso di terre armate (cioè scarpate rinforzate e inerbite) invece di muri di contenimento in calcestruzzo armato e di superfici a terra permeabili, unitamente a sistemi di raccolta, accumulo e riuso di acque meteoriche e pannelli fotovoltaici in copertura potrebbero rendere il progetto certamente più sostenibile sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico”.
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