GREVE IN CHIANTI – “E’ davvero drammatica la situazione del Tpl a Greve in Chianti a due anni dall’avvio del nuovo servizio unico regionale”.
Inizia così la riflessione di VIVA – Cittadini per Greve in Chianti, la lista civica all’opposizione in consiglio comunale, sul tema del trasporto pubblico locale in territorio grevigiano.
“Prezzi alle stelle – rilanciano – servizi ridotti, biglietti difficili da reperire per un servizio, quello del trasporto pubblico, importantissimo per studenti e lavoratori, insieme una questione sociale ed ambientale”.
“Nel novembre 2021 – ricordano – ad appena 10 giorni dall’inizio della nuova gestione da parte del gestore unico regionale, alla casa del popolo di Greve in Chianti i rappresentanti dell’azienda appena incaricata del servizio ed i rappresentanti delle istituzioni fecero promesse di rinnovamento e miglioramento del servizio”.
“Le mirabolanti promesse del Bus Rapid Transit di quella serata – aggiungono da VIVA – sono svanite come neve al sole. A due anni da allora, a fronte di un consistente aumento dei biglietti i miglioramenti promessi ancora non si vedono, complice anche il contratto di servizio della Regione Toscana”.
“Le corse di Autolinee Toscane non sono aumentate – denunciano – e speriamo che non ci siano tagli nelle frazioni minori; l’attesissima e promessa possibilità di vedere gli orari dei passaggi dei bus in real-time non è stata implementata, corse saltate e spesso in ritardo, la difficoltà nel reperimento dei biglietti è rimasta, come a Greve in Chianti a certi orari della giornata (13-16) neanche si possono comprare: così se sali sull’autobus l’autista è costretto a farti un biglietto che da Greve a Firenze costa 8 euro”.
“Questa – ribadiscono – è la cronaca di un disastro annunciato perché nessuno a Greve in Chianti segue ed ha a cuore il servizio di trasporto pubblico locale”.
“Lo dimostra il fatto – riprendono da VIVA – che di fronte ai costi insostenibili dei biglietti e degli abbonamenti a Greve in Chianti non viene presentata alcuna proposta di aiuto agli studenti, alle famiglie, ai lavoratori come invece sta succedendo in altri Comuni dell’area: Impruneta, Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle ad esempio”.
“Non basta fare il 26 settembre la pubblicità sulle App del Comune al bonus trasporti del Governo Meloni – puntualizzano – perché i fondi sono finiti. L’1 aettembre sono finiti in due ore: la lotteria riprende l’1 ottobre”.
“Già la Città Metropolitana – riprende la riflessione della lista civica – si sta muovendo ipotizzando un rimborso di circa 100 euro per ogni studente che dalla provincia raggiunge il capoluogo toscano: la decisione che sta per concretizzarsi, così ci dicono le cronache metropolitane, è partita alla fine di luglio, quando su iniziativa dei consiglieri metropolitani di Sinistra, Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino, ed Enrico Carpini, consigliere mugellano, è stato votato un documento unitario che chiede alla Città Metroplitana di stanziare una cifra consistente a favore della mobilità pubblica degli oltre 20.000 studenti che ogni mattina raggiungono Firenze”.
“Sostenere la mobilità pubblica – incalzano – è una priorità sociale ed ambientale al tempo stesso: consente a chi vive in zone lontane dalla città di restarci in maniera dignitosa salvando al tempo stesso la città di Firenze da inquinamento e traffico impazzito.
“Per questo – suggeriscono in conclusione – proponiamo che anche il Comune di Greve in Chianti, tagliato fuori dal biglietto unico che riguarda la città di Firenze ed i Comuni confinanti, metta a disposizione degli studenti e di altre categorie di utenti fragili un ulteriore contributo di 100 euro per compensare il costo esoso degli abbonamenti del servizio di trasporto pubblico locale. I soldi il Comune di Greve in Chianti li ha: ad aprile abbiamo approvato un avanzo di 4,5 milioni di euro”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA