GREVE IN CHIANTI – “Da inizio estate il mercato contadino, fiore all’occhiello di Greve in Chianti per partecipazione di agricoltori e gradimento dei cittadini, è stato spostato in piazza della Resistenza dove da più di due anni si svolge il mercato settimanale del sabato – settore alimentare – per decisione dell’amministrazione comunale ai tempi del Covid”.
Inizia così la riflessione della lista VIVA-Cittadini per Greve in Chianti sulla collocazione dei banchi di quello che, appunto, viene definito il “mercato contadino”.
“Piazza della Resistenza è un ottimo parcheggio – proseguono non senza ironia – a parte le stalattiti del piano di sotto, ma durante tutto questo periodo ha dimostrato i suoi limiti come sede del mercato settimanale”.
“Troppo desolante l’immagine nei periodi invernali – proseguono – quando ci sono pochi clienti per i pochi banchi che ancora resistono alla crisi del settore; troppo assolato nei periodi estivi”.
“Il primo impatto della scelta di spostare il settore alimentare in piazza della Resistenza – ricordano – fu desolante: sette banchi sparsi in una piazza immensa”.
“Così il mercato contadino – aggiungono quelli di VIVA – che da anni si svolgeva nella cornice perfetta di via Cesare Battisti, accanto al gallo di Bino Bini e di fronte al Teatro Boito, fu chiamato ad inizio estate a dare un “rinforzino” alla piazza desolata”.
“Fu subito evidente però – rimarcano – che il sole cocente in mezzo all’asfalto bollente cuoceva le verdure appena raccolte e non trattate con agenti chimici, scaldava il vino, faceva sudare i formaggi”.
“Poi la beffa ulteriore – dicono ancora – Tornano due/tre ambulanti e vengono messi proprio nel mezzo della piazza, in modo da impedire agli utenti del mercato la vista dei banchi del mercato contadino”.
“Ed in più – rincarano – questi “nuovi” ambulanti, stando al centro della piazza non possono allacciarsi alle centraline dell’energia elettrica e quindi ammorbano tutti i visitatori del mercato con l’olezzo dei generatori alimentati a gasolio”.
“Insomma – puntualizzano – il mercato in piazza della Resistenza in quest’estate calda è parso quasi un inferno con il sole cocente, l’asfalto bollente, il rumore dei generatori ed il “profumo” del gasolio”.
“Per rivedere queste scelte sbagliate – concludono – abbiamo presentato un’interrogazione che speriamo sia discussa alla prossima seduta del consiglio comunale”.
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