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venerdì 26 Aprile 2024
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    I cittadini tengono aperta la chiesa di Santo Stefano a Montefioralle

    Un gruppo di volontari garantisce un'apertura continuativa anche della restaurata sala della Compagnia

    MONTEFIORALLE (GREVE IN CHIANTI) – Cittadini volontari per amore del loro territorio. I residenti di Greve in Chianti aiutano una delle loro parrocchie, la pregiata chiesa di Santo Stefano a Montefioralle, a garantire a fedeli, visitatori e turisti un ciclo di aperture e visite straordinarie.

     

    Se la chiesa e la sala della Compagnia (restaurata di recente) restano aperte in maniera costante e continuativa è grazie ad una quindicina di abitanti e al loro attaccamento al borgo medievale, tra i più prestigiosi d'Italia.

     

    “Montefioralle è una delle tre perle del nostro territorio, insieme a Panzano alta e alla piazza di Greve – ha detto il sindaco Paolo Sottani – questa importante forma di collaborazione è un esempio virtuoso che esprime il piu’ profondo senso di comunità”.

     

    Dello stesso parere il parroco don Flavio Rossetti. “I volontari sono preziosi – aggiunge il parroco – aiutano a rendere la chiesa accogliente e ospitale nei confronti dei fedeli e dei turisti che ogni anno sempre più numerosi visitano la chiesa”.

     

    La chiesa si erge sulla parte più alta del castello, detto in origine Monteficalli, e compresa all'interno della cerchia di mura, su cui domina una poderosa costruzione turrita. Il castello arrivò ad essere nel Medioevo uno dei maggiori centri militari ed amministrativi dell’intera valle, dal quale dipendeva anche il vicino mercatale di Greve, che aveva una rilevanza esclusivamente economica.

     

    La chiesa di Santo Stefano oggi si presenta nell'aspetto assunto fra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo, ulteriormente modificata da rifacimenti ottocenteschi. Nell’ampia navata sono custodite, fra le altre opere, una preziosa tavola duecentesca raffigurante la Madonna col Bambino del Maestro di Montefioralle e una Trinità fra quattro Santi attribuita al Maestro dell’Epifania di Fiesole, riconducibile alla seconda metà del XV secolo.

     

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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