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sabato 27 Aprile 2024
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    Operazione della Forestale sui “Monti del Chianti”, multati in 38: tutti i dettagli

    Una maxi operazione del Comando Regionale della Toscana del Corpo Forestale dello Stato, con il supporto del reparto volo di Roma, ha interessato domenica 17 febbraio le province di Arezzo, Siena e Firenze, dove i locali Comandi Provinciali hanno lanciato un'importante azione a tutela delle aree protette attraverso il controllo della circolazione fuoristrada nei comuni di avriglia, Greve in Chianti e Radda in Chianti, dove si estende uno dei siti comunitari più belli e importanti dell’Unione Europea, denominato "Monti del Chianti". Da tempo assalito e profondamente segnato dai veicoli a motore.

     

    L’iniziativa è stata pianificata dal Nucleo operativo speciale di Arezzo e dal Comando Stazione di Montevarchi che, in supporto al Comando Provinciale di Firenze, hanno svolto sin dal mese di dicembre sopralluoghi costanti e discreti finalizzati alla determinazione del flusso "motoristico" e delle rotte seguite dai mezzi. Obiettivo, pianificare un'operazione che fosse efficace ed adeguata alle esigenze richieste dalla situazione.

     

    "I rilievi preparatori dell’operazione – fanno sapere dal Corpo Forestale dello Stato – hanno sin da subito evidenziato le criticità dello stato dei luoghi in cui le tracce dei veicoli a motore sul fondo naturale sono l’immagine più ricorrente in qualsiasi direzione si guardi. Prati strappati, sentieri letteralmente arati, canalette divelte, sottobosco danneggiato e tracciati aperti su pascoli, praterie, bosco e rimboschimenti e tutto ciò in mezzo ad un pollulare di cartelli che invitano al rispetto della natura e alla tutela delle aree protette. Sono stati sentiti residenti, taglialegna, turisti e passanti e tutti hanno evidenziato l’insopportabilità del comportamento tenuto da molti fuoristradisti che a loro avviso oltre a non tenere conto dell’ambiente addottavano condotte pericolose per la sicurezza di loro stessi e per gli altri utenti fruitori del parco".

     

    "Per questo – proseguono – l’area è stata sottoposta a monitoraggio per alcune settimane ed il quadro che ne è emerso è stato raccapricciante. Flotte di enduristi, quaddisti e jeep provenienti dalle direzioni di  Firenze, Siena e Arezzo ivi giunti trattavano quell’area come una vera e propria arena, su e giù per i prati, salti, testa coda, sgommate, transiti nelle brughiere nei boschi, nei pascoli, apertura di tracciati anche laddove sembrava impossibile transitare e ciò in barba a ogni norma, regolamento o raccomandazione posta a tutela del patrimonio naturale comune. Questo ha indotto il Nos di Arezzo a pianificare un'operazione ad impatto finalizzata al censimento definitivo dei fruitori indisciplinati e alla repressione del fenomeno per consentire a mamma natura di farsi sentire e farsi rispettare".

     

    Ed è così che trenta agenti del Corpo Forestale dello Stato, sin dall’alba di domenica 17 febbraio si sono dislocati in abiti borghesi lungo i vari sentieri, e con il supporto aero hanno dato il via alla più imponente e massiccia operazione di controllo mai verificatasi in Toscana. Era da poco passato mezzogiorno quando le pattuglie fiorentine del Corpo Forestale dello Stato intercettavano, in prossimità del Monte di San Michele,  i primi gruppi di enduristi in transito all’interno del Parco di San Michele. Uno di questi si fermava sottoponendosi ai controlli mentre l’altro, ad un bivio cambiava direzione proseguendo la propria marcia cambiando direzione. Questo provocava l’intervento dell’elicottero del reparto volo di Roma che alzatosi da Lucoloena ingaggiava un vero e proprio inseguimento fra i canaloni che si concludeva a valle del Monte di San Michele in mezzo alla vegetazione dove il gruppo veniva intercettato e fermato dagli stessi elicotteristi che procedevano alla loro identificazione.

     

    Successivamente altre pattuglie a terra prelevavano i soggetti fermati e li scortavano presso il posto di controllo del Monte di San Michele dove venivano proseguiti altri accertamenti. Immediatamente dopo l’elicottero si alzava nuovamente in volo per portarsi in direzione di alcune praterie di Greve in Chianti dove il Comando Stazione di Montevarchi aveva segnalato altro gruppo di enduristi che stavano procedendo in direzione di Lucolena. L’elicottero anche questa volta riusciva ad intercettarli sbarrandogli la strada poco prima che raggiungessero una fitta area boscata. Venivano quindi identificati e anche loro condotti presso il posto di controllo del Monte di San Michele.

     

    Ed ecco il bilancio dell’operazione 38 soggetti, di provenienza fiorentina, senese e aretina di sono visti contestare una sanzione amministrativa di circa 200 euro per violazione della Legge Regionale Toscana che vieta espressamente la circolazione fuoristrada su fondi naturali soprattutto laddove esistono aree sottoposte a particolari forme di tutela per il loro interesse naturalistico.

     

    "Questa operazione – concludono dal Corpo Forestale dello Stato – rappresenta un segnale che l’educazione alla circolazione non è solo un concetto urbano centrico ma va applicato ed esteso a 360 gradi poiché la tutela del territorio è nel primario interesse degli stessi  fruitori e siamo sicuri che i bravi enduristi sapranno riconoscere dove fermarsi, fare un passo indietro, cambiare percorso per sceglierne uno alternativo più rispettoso e perché no forse anche più divertente e impegnativo ma pur sempre nel rispetto della natura".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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