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venerdì 11 Luglio 2025
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    “I parcheggi a pagamento sono aperti: ed è un fallimento su tutta la linea”

    Simone Verniani (Lega Nord): "Malfunzionamenti, problemi di sicurezza, auto presenti solo... dei residenti"

    GREVE IN CHIANTI – E così, dopo le (tantissime) polemiche, dall'1 novembre (e in particolare da oggi, primo giorno lavorativo dall'introduzione) sono stati attivati gli spazi blu, a pagamento, nella parte sotterranea di piazza della Resistenza e di Largo Enrico Finetti.

     

    Così, armato di macchina fotografica, uno dei primi a prenderne visione è stato il referente grevigiano della Lega Nord, Simone Verniani. Uno di quelli che in queste ultime settimane ha tenuta alta l'attenzione sul tema.

     

    "Ieri siamo arrivati alla giornata del primo novembre – dice – e, come da comunicato da parte del Comune, dovevano essere attivi i rinnovati (strisce blu) parcheggi a pagamento a Greve in Chianti. Dico dovevano, perché in mattinata, verso le undici, le condizioni dei cartelloni con gli orari e dei parcometri, regolarmente accesi, sia di piazza Resistenza e di Largo Finetti, era quella documentata dalle foto".

     

    "Se in quello accanto alle Poste (Largo Finetti, n.d.r.) – prosegue – si notava solo l'assenza di qualcuno che fosse stato incaricato di togliere da cartello e parchimetro i sacchi neri della spazzatura con cui erano stati coperti, in quello della casa del popolo (piazza della Resistenza, n.d.r.), oltre al mancato passaggio di chi di dovere, si può notare, sempre dalle foto, che i problemi relativi all'impianto elettrico, già denunciati abbondantemente nei giorni scorsi, rimangono tali e quali".

     

    "Le plafoniere col vetro rotto o dipinto da vandali sono sempre lì – continua Verniani – e per quanto riguarda il resto dell' impianto, le tubazioni in metallo hanno sempre fili elettrici esterni, e non sono più correttamente fissate al soffitto (a meno che non si possa definire corretto il fissaggio con un filo di ferro). La causa di tale disastro è stata, vari mesi fa, l'ingresso di un furgone più alto dei 2,30 metri permessi. Che, girando per il parcheggio cercando di uscirne, divelse le varie plafoniere ora mancanti e parte delle tubazioni di collegamento".

     

    "La volontà dell' amministrazione di aprire al pubblico tale parcheggio senza prima renderlo conforme alle normative vigenti in materia di sicurezza – accusa Verniani – la dice lunga sulla considerazione in cui tiene i suoi cittadini, anche perché, se la stessa operazione l'avesse dovuta fare un privato, oltre a essere sobbarcato di richieste e autorizzazioni varie, sicuramente gli sarebbe stata negata la possibilità di aprire fino a che tutto non fosse risultato a norma!".

     

    "Se poteva, anche lontanamente, essere tollerata la situazione di degrado e insicurezza dell'area pubblica quando la sosta era gratuita – incalza Verniani – ora, dato che chi vuole usarla deve pure pagare, dovrebbero essere fornite certezze, visive e documentate, sulle condizioni dell'impianto elettrico e di quello antincendio".

     

    "E veniamo al 2 novembre – continua nel suo excursus – primo giorno lavorativo dall' apertura: le coperture posticce di cartelloni e parchimetri sono state tolte, ma è al contempo apparso sui due parchimetri un piccolo volantino che informa che il pagamento tramite POS (obbligatorio nei parcheggi di nuova realizzazione) non è funzionante, mentre l'impianto elettrico di quello di piazza della Resistenza è tale e quale, magari sarà per questo che vi sono solo sette vetture presenti alle 10".

     

    "Da constatare invece la massiccia presenza di auto in Largo Finetti – rimarca – di cui un buon 90 % espone sul cruscotto la famigerata fotocopia del libretto che autorizza i residenti del Comune a sostare gratis. Se il Comune pensava di rimpinguare le proprie casse con questa operazione, con queste prerogative presumo che un cambio di strategia sarà obbligatorio, altrimenti rischia di trovarsi un parcheggio sempre pieno di residenti regolarmente autorizzati, ma non paganti".

     

    "A non condividere le proprie scelte – conclude Verniani – adottate poi sul territorio, con i cittadini, prima di tutto si perde l'occasione di renderli partecipi e non succubi, in secondo luogo si potrebbero far salire a galla problematiche che magari non erano previste e risolverle insieme a loro. Ma si vede chiaramente che questo non è nell' interesse dell'amministrazione".

     

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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