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giovedì 25 Aprile 2024
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    “Offensivi e razzisti. Se questa è la libertà di informazione andiamo bene…”

    GREVE IN CHIANTI – Prosegue il serrato botta e risposta fra Sel e MoVimento 5 Stelle di Greve in Chianti: una diatriba iniziata nei giorni scorsi, con le accuse di Sel ai "grillini" grevigiani per aver postato sul loro profilo Facebook un post offensivo nei confronti del ministro per l'integrazione Cecile Kyenge (clicca qui per leggere l'articolo).

     

    A stretto giro la replica da parte di Sonia Butini, referente per il M5S grevigiano, che respingeva al mittente tutte le critiche (clicca qui per leggere l'articolo). E anzi invitava Sel a confrontarsi su temi di interesse locale, come "la mancata rimozione da parte del Comune dei cartelloni elettorali e il disservizio dell’illuminazione pubblica che ha lasciato frazioni interamente al buio durante la notte".

     

    Una replica andata di traverso a Sel, che con una nota ufficiale esprime tutte le sue critiche: "La risposta della signora Butini, oggi referente a Greve in Chianti per il Movimento 5 Stelle, alla nostra segnalazione di un post offensivo e razzista nei confronti del ministro Kyenge sulla pagina Facebook ufficiale del movimento lascia esterrefatti".

     

    "La “giustificazione” a quell’agghiacciante vignetta – proseguono – in cui si fa riferimento al colore della pelle del ministro, sarebbe che il linguaggio di Facebook non è dotto né erudito, e che il post è “l’ennesimo di una lunga serie”. E quest’ultima affermazione è vera. Quel post, che denunciamo nuovamente come offensivo e razzista e che non fa onore a chi lo ha pubblicato, è l’ennesimo di una lunga serie di slogan, informazioni e dichiarazioni che distorcono la realtà".

     

    "Ed è curioso – sottolineano – che a pubblicare informazioni distorte e non verificate siano proprio gli esponenti del Movimento 5 Stelle, che celebrano senza sosta il potere informativo e liberatorio della rete. Se questi sono coloro che dovrebbero “liberarci”, si salvi chi può. Dalle stelle alle stalle, verrebbe da commentare".

     

    "La rete – proseguono – può effettivamente essere una straordinaria fonte di informazione e di conoscenza, ma andrebbe usata con correttezza, soprattutto da parte di un movimento che intende rivelare la verità ai cittadini. Non è corretto pubblicare, per fare un altro esempio, informazioni false sulla Presidente della Camera, Laura Boldrini, già ampiamente smentite nelle settimane precedenti e segnalate come spazzatura".

     

    "Nessuna scusa da parte dei 5 Stelle, quindi, per quel post razzista – concludono – (che nel frattempo è stato però rimosso… curioso no?). Ne prendiamo tristemente atto. Fortunatamente, però, la nostra segnalazione è stata ripresa su Facebook da diversi simpatizzanti del movimento, che ne hanno criticato stile e linguaggio. Non tutto è perduto".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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