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sabato 20 Aprile 2024
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    Presidio lavoratori Buzzi Unicem: domani al Passo dei Pecorai arriva l’assessore regionale Spinelli

    Sinistra Civica Ecologista: "Nella peggiore delle ipotesi vigileremo affinché Buzzi-Unicem non possa smobilitare... senza pagare il conto: ovvero con la bonifica completa del sito produttivo"

    GREVE IN CHIANTI – “E’ sempre piĂą evidente come la crisi del cementificio di Testi, oggi Buzzi-Unicem, un tempo Sacci, sia una crisi voluta dalla proprietĂ  per utilizzare al meglio gli altri loro impianti dopo essersi assicurata una fetta molto importante del mercato toscano del cemento”.

    A dirlo è Sinistra Civica Ecologista Chianti Fiorentino, che tiene i riflettori puntati sulla vicenda dei lavoratori e delle loro famiglie. 

    “Per parte nostra – proseguono – esprimiamo la solidarietĂ  assoluta di Sinistra Civica Ecologista – Chianti Fiorentino ai lavoratori dello stabilimento da settimane in presidio lungo la SP 33 di Testi, impegnandoci nelle istituzioni ed a ogni livello perchè la proprietĂ  receda da questo disegno di smobilitazione di un impianto che da oltre cento anni ha dato lavoro a tanti cittadini chiantigiani”.

    E domani, sabato 28 novembre, alle 12 al presidio arriverĂ  Serena Spinelli, assessore regionale alle politiche sociali, edilizia residenziale pubblica e cooperazione internazionale.

    “Siamo e saremo a fianco delle istituzioni locali e delle organizzazioni sindacali – annunciano – nelle iniziative che si stanno mettendo in atto per salvare i posti di lavoro. In particolare crediamo sia necessario ed importante far capire che vigileremo affinchĂ© Buzzi-Unicem non possa smobilitare… senza pagare il conto: metteremo in campo ogni azione per obbligare la proprietĂ  a mettere in atto la bonifica completa del sito produttivo”.

    “Un’attivitĂ  che nella peggiore delle ipotesi – precisano – che non auspichiamo, garantirebbe l’occupazione per alcuni anni, oltre ad essere la precondizione per una riconversione produttiva della zona verso nuove opportunitĂ  produttive nel segno della sostenibilitĂ . Per queste azioni che l’azienda dovrĂ  compiere, sarĂ  determinante il ruolo della Regione Toscana che non ci stancheremo mai di richiamare e sostenere in questo impegno forte e continuo”.

    “La crisi derivata dalla pandemia di questo maledetto 2020 – rimarcano – ha messo ben in evidenza che al nostro “Chiantishire” non può bastare un’economia basata esclusivamente sui (pur importanti) turismo ed vino, settori troppo legati a instabilitĂ  derivanti da fattori esterni: crisi internazionali, dazi”.

    “Il Chianti – dice ancora SCE – una terra conosciuta nel mondo come luogo di bellezza e qualitĂ  può promuovere un nuovo modello di sviluppo realmente sostenibile che parta dall’intelligenza e dalle capacitĂ  dei suoi imprenditori e dei suoi lavoratori e che tenga assieme agricoltura, manifattura e turismo e servizi”.

    “I fondi che arriveranno anche in Toscana dal Recovery fund europeo – suggeriscono – possono essere indirizzati anche per riqualificare e rilanciare il manifatturiero ed i siti produttivi esistenti nel senso della sostenibilitĂ ”.

    “E’ una sfida a tutto tondo per la politica locale – concludono – da affrontare assieme ad imprenditori e organizzazioni sindacali e che mette assieme tantissime questioni: infrastrutture, urbanistica, sicurezza idrogeologica, formazione professionale continua, capacitĂ  finanziaria, ascolto e condivisione”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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