GREVE IN CHIANTI – " Purtroppo abbiamo la sensazione che su una questione importante e vitale come quella dei rifiuti si faccia una brutta propaganda politica a cui non seguono azioni sostanziali".
E' la premessa sulla base della quale il MoVimento 5 Stelle di Greve in Chianti fa le sue riflessioni sui dati diffusi nei giorni socrsi dal Comune, nei quali si celebra l'aumento della raccolta differenziata (clicca qui per leggere l'articolo).
"La consapevolezza sul problema dei rifiuti – dicono – è essenziale per il futuro e il tema della loro gestione non deve trasformarsi mai in uno strumento di consenso popolare nelle mani di una cattiva politica".
Poi… vengono al dunque: "Recentemente il Comune di Greve in Chianti ha diffuso l'annuncio di un risultato fortemente voluto: la raccolta differenziata ha raggiunto nell'ultimo trimestre la percentuale del 64,89 con una progressione rispetto all'anno precedente del 16%. Siamo cioè ad un passo da quel valore del "sessantacinque per cento" di RD che sembra avere significati altamente simbolici ed effetti mistico-magici e taumaturgici sulla gestione dei rifiuti".
"Siamo ad un passo – proseguono – dal raggiungimento di questa soglia (obiettivo che per altro doveva essere centrato già dal 2012), oltrepassata la quale spariscono gli inceneritori e le sanzioni della Comunità europea".
Poi però… la riflessione: "Siamo anche ad un passo dalle elezioni amministrative e viene da chiedersi se più che il risultato sostanziale di un aumento della percentuale di rifiuti solidi urbani da avviare al riciclo, l'amministrazione non abbia puntato a perseguire l'annuncio di una vittoria sul filo di lana che la promuovesse tra le virtuose".
"Ma il tempo delle parole è scaduto – rilanciano – ed edulcorare la tragica realtà dei nostri scarti, che ci stanno letteralmente soffocando, con formule e strategie prive di contenuto, rischia di non farci cogliere quelle residue possibilità di salvezza che consistono in una presa di coscienza collettiva, in un radicale cambiamento dei nostri stili di vita tossici e nell'adozione di una seria politica di riduzione e riciclo dei rifiuti".
"Chi vive in questo territorio – sottolineano quelli del M5S grevigiano – ha potuto apprezzare con i propri occhi le grandi manovre messe in atto solo nel 2013 da Comune e Quadrifoglio ed è legittimo porsi qualche dubbio su quanto sia effettivamente avvertito e efficacemente affrontato questo tema dai nostri amministratori e gestori. Sono state introdotte diverse metodologie di raccolta, nessuna è stata adottata in maniera integrale ed estesa a tutta l'area, sufficientemente omogenea, del Comune. Il porta a porta avviene con esposizione sulla strada dei sacchetti e successivo ritiro. Non è quindi un porta a porta domiciliare, dove l'operatore incontra l'utente e può correggere eventuali errori di conferimento".
"I cassonetti con calotta e chiavetta – dicono ancora – ricoprono un'area troppo ridotta. E' sufficiente spostarsi di poco e trovare normali cassonetti senza calotta. Ma soprattutto la loro introduzione non è stata accompagnata dalla "tariffazione puntuale", la regola secondo la quale il costo della parte variabile della tariffa è calcolato sul numero dei conferimenti dell'indifferenziato. L'introduzione dei bidoncini nelle aree collinari attorno a quelle zone dove viene effettuato il PaP stradale, oltre che a compromettere l'estetica dei paesaggi chiantigiani (così importante per la nostra economia) ha determinato il fatto che i camion di Quadrifoglio, più volte a settimana per le tre diverse tipologie di rifiuto, debbano percorrere tutti gli sterrati del Comune, con spreco di carburante, ore di lavoro e inquinamento, spesso per recuperare un solo sacchetto di multimateriale".
Perché, secondo il M5S, "tutti questi viaggi dei camion di Quadrifoglio hanno sostituito la sana abitudine dei cittadini di portare per proprio conto il proprio rifiuto con il proprio mezzo al primo cassonetto del paese. Un bilancio ecologico non proprio esaltante, una amministrazione immobile sulla questione dei rifiuti dal 2009 al 2012, che si muove scomposta in questo 2013, dando vita ad un vero mostro di Frankestein nella gestione dei rifiuti, con l'obiettivo di annunciare il sessantacinque per cento di RD".
"Sono i numeri che ce lo dicono – tengono a precisare – quelli dell'Osservatorio sui rifiuti dell'Agenzia Regionale Recupero Risorse. Greve: percentuale di Raccolta Differenziata effettiva (RD/RSU) anno 2009, 37,51%; anno 2010, 40,46%; anno 2011, 41,14%; anno 2012, 41,38%. I dati del 2013 naturalmente non ci sono; ma, ammesso che siano effettivamente quelli annunciati dal Comune, ci testimoniano come il tema dei rifiuti sia divenuto centrale e importante solo a ridosso delle elezioni".
"Scorrendo i dati della Raccolta Differenziata in Toscana nel 2012 – è la visione del M5S, che non risparmia frecciate al sindaco Alberto Bencistà – sempre dalla tabella fornita dall'ARRR, balzano agli occhi i risultati eccellenti di 11 Comuni tra la provincia di Firenze e quella di Pistoia, con percentuali comprese tra l'80 e il 90. Come hanno fatto a raggiungere questo risultato? Per capire le ragioni di questo successo non occorre andare a San Francisco, al santuario della strategia "Rifiuti Zero" di Paul Connet. Gli 11 Comuni in questione sono tutti serviti dal Porta a Porta del gestore Publiambiente (una seria raccolta Porta a Porta domiciliare e non stradale)".
"Da un comunicato stampa di Publiambiente del maggio 2010 – concludono – indirizzato ai cittadini di Capraia e Limite, si evince che prima di avviare il servizio, gli operatori hanno contattato direttamente ogni famiglia, concordando sulla base delle effettive particolari necessità dimensioni e le volumetrie dei contenitori. Il sistema di Publiambiente si basa sulla raccolta "porta a porta" integrale, eliminazione dei contenitori stradali e l'adozione della tariffazione puntuale sulla quota variabile della T.I.A., legata alla quantità di indifferenziata conferita dall'utente. Più produci rifiuti non differenziati, più paghi".
di Redazione
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