GREVE IN CHIANTI-SAN CASCIANO – Sono i segretari comunali del Partito democratico Paolo Saturnini (Greve in Chianti) e Niccolò Landi (San Casciano) a rispondere per le rime alle durissime critiche avanzate dal Centrosinistra per Greve in Chianti nei confronti dell'attività delle amministrazioni comunali sulla crisi Sacci.
"Insufficiente – è il passaggio più duro – il comportamento delle varie amministrazioni pubbliche che si sono succedute in questi anni per arrivare alle attuali che nel timore di disturbare i potenti invece di battere il pugno sui tavoli delle trattative li spolverano per non far sporcare il faccendiere di turno".
"Il sostanza – dicono Saturnini e Landi – il Centrosinistra per Greve sostiene che le amministrazioni comunali di Greve e San Casciano hanno fatto poco o nulla per contrastare il declino della fabbrica.I nostri sindaci, Paolo Sottani e Massimiliano Pescini, non hanno bisogno di avvocati difensori: se vorranno potranno farlo autorevolmente da soli".
"Tuttavia – rilanciano – di fronte ad affermazioni così gravi e perentorie, non possiamo rimanere in silenzio, ma ci preme rilevare che: dal 2008 ad oggi viviamo una crisi economica ed occupazionale che non ha precedenti nella storia recente né per durata né per profondità e che ha spazzato via migliaia di aziende e cancellato centinaia di migliaia di posti di lavoro; c’è stata una crisi nella crisi che ha riguardati e riguarda il settore dell’edilizia e delle costruzioni in genere".
"Purtroppo – proseguono – questa crisi non poteva non avere ricadute pesanti su una azienda che ha il proprio “core business” proprio nei settori più colpiti dalla crisi. I Comuni di Greve e San Casciano, lo sanno i lavoratori ed i sindacati, hanno sempre seguito passo dopo passo tutta l’evoluzione della crisi della Sacci e, se questa crisi non ha avuto effetti ancora più devastanti, ciò è dovuto al continuo e costante lavoro di raccordo che i nostri sindaci hanno svolto tra le maestranze, l’azienda, i sindacati, la Regione Toscana e tutti i soggetti in campo.
Tutti avremmo voluto e vorremmo una Sacci diversa ed in piena attività".
"Il Pd dei nostri Comuni – continuano Saturnini e Landi – ha sempre seguito da vicino l’evoluzione delle cose attraverso il lavoro dei nostri sindaci, ben sapendo che la realtà è complessa e che non esistono soluzioni facili a problemi difficili. I nostri sindaci sono impegnati e continueranno ad impegnarsi affinchè nessun posto di lavoro vada perduto ed affinché lo stabilimento, sotto le insegne della nuova proprietà, possa quanto prima riprendere la propria attività".
"Non commentiamo i riferimenti al referendum del 4 dicembre – concludono – perché non hanno nulla a che vedere con la crisi della Sacci: usare il dramma dei lavoratori per il referendum è indice di una tale bassezza che non pensavamo potesse essere raggiunta".
di Matteo Pucci
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