GREVE IN CHIANTI – Interrogazione del centrodestra di Greve in Chianti (gruppo per il Cambiamento) sullo Scudo Verde: “Bisogna affrontar la situazione con serietà e trasparenza”,.
“La risposta e la replica – dicono i consiglieri comunali consiglieri Roberto Abate e Vito Andrea Cuscito – è sembrata un po’ vaga: si parla di “bugie” e disinformazione sullo Scudo Verde, ma in realtà sono state fatte altre affermazioni che rivelano lacune significative sia nel merito che nel metodo”.
“È stato detto per esempio che Firenze si colloca in vetta alla classifica italiana delle città inquinate – sottolineano – ma Firenze non è la città più inquinata d’Italia in base ai dati Legambiente del 2024. L’area metropolitana di Firenze infatti si colloca sul podio triste della criminosità non dell’inquinamento: terza in tutta Italia in base alla banca dati interforze del dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno con 6.053 denunce per 100.000 abitanti. È vero che in alcune aree della Toscana i livelli di inquinamento richiedono attenzione, ma tale affermazione necessiterebbe di dati precisi e contestualizzati per evitare fraintendimenti”.
“Inoltre – proseguono – a Greve non sono state attuate di recente iniziative concrete o capillari di informazione su questa. La promessa di una maggiore trasparenza e coinvolgimento sembra, quindi, mancare di sostanza. Non si conosce infatti il presunto “protocollo di intesa tra i comuni della Città Metropolitana” menzionato durante la risposta alla interrogazione. Questa informazione è rimasta nell’ombra: nessun cittadino o rappresentante delle opposizioni sembra avere accesso ai dettagli di questo accordo. La mancanza di condivisione e comunicazione su tali strumenti è un segnale preoccupante di come la trasparenza sia, ad oggi, solo un obiettivo dichiarato”.
“Prima di implementare misure drastiche come l’assurdo Scudo Verde – incalzano Abate e Cuscito – è cruciale affrontare le problematiche legate alla carenza dei trasporti pubblici da Firenze a Greve in Chianti, ma anche ai paesi limitrofi Barberino Tavarnelle, San Casciano. Mancano parcheggi scambiatori, a prezzi accessibili a tutti. Qualche assessore dell’area metropolitana ha anche azzardato l’idea di “una auto per famiglia”: non può essere attuata né a Firenze né a Greve!”.
“Dove si trova la sinistra – accusano – autoproclamata paladina dei salari più bassi, in questo contesto? Sarebbe opportuno rivedere le proprie politiche e adottare misure che non gravino ulteriormente sui redditi più bassi. È necessario che ci sia un dialogo costruttivo con le categorie più vulnerabili per garantire che le politiche ambientali non diventino un ulteriore peso per chi già affronta difficoltà economiche. I circa 60.000 veicoli euro 0 e euro 1 bersaglio di questo iniquo provvedimento, che già da anni non potrebbero circolare, come sottolineato nella risposta data all’interrogazione, sono evidentemente di persone che non possono permettersi di cambiare veicolo, e per i quali non ci sono stati incentivi o aiuti finanziamenti della Città Metropolitana per aiutarli in questo difficile momento. C’è stato solo questo provvedimento per “far cassa” sulle spalle dei più deboli economicamente”.
“La verità – affermano i due consiglieri comunali del centrodestra grevigiano – è che il dibattito sullo Scudo Verde deve andare oltre le ideologie, affrontando con serietà e concretezza le necessità del territorio e dei suoi abitanti. Solo attraverso un impegno collaborativo tra governo locale, cittadini e istituzioni potremo costruire un futuro più sano e sostenibile per tutti, evitando che la politica diventi un terreno di scontro ideologico senza effettiva sostanza”.
“Le politiche così come concepite dello Scudo Verde, in particolare nel fiorentino e in generale del “green deal” – concludono – devono essere riviste a Greve come nella area metropolitana fiorentina e nel contesto europeo. Stiamo già pensando a una raccolta di firme in merito per informare la popolazione grevigiana che ancora oggi non ha chiaro l’impatto disastroso sulla nostra economia di tale iniziativa. Proporremo in merito una mozione al prossimo consiglio comunale per rivedere questa iniqua quanto inopportuna inutile vessazione aggiuntiva per i grevigiani”.
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