GREVE IN CHIANTI – Sempre alla scoperta di nostri concittadini all’estero in questo periodo di pandemia globale, abbiamo rintracciato Stefano Rachini.
Grevigiano, vive ad Amsterdam dal 2012 dove fa il consulente informatico per una grande azienda che vende abiti.
Ma la sua passione, per la quale è conosciuto da molti, è quella di suonare il pianoforte: è un bravissimo pianista e compositore, potete trovare tutti i suoi lavori sul suo sito www.stefanorachini.com.
“Sono rientrato in Olanda a fine febbraio – comincia il suo racconto – quando in Italia era appena comparso il virus, tornavo proprio da Greve in Chianti dove ero stato, come faccio quasi tutte le settimane, per vedere e stare con mio figlio”.
“Il giorno prima di rientrare a lavoro – ricorda – mi è arrivata una mail, dall’azienda, nella quale mi si chiedeva di lavorare da casa per almeno due settimane, come precauzione, visto che tornavo dall’Italia. Da quel giorno non sono più andato in ufficio ma ho continuato a lavorare da casa, perché nel frattempo la situazione in Italia e nel resto d’Europa è precipitata e a tutti è stato chiesto di lavorare il più possibile da casa”.
“Ciò che mi disturba maggiormente di questa situazione – ci dice Stefano – è che mi è risultato impossibile tornare in Italia, avevo già tre voli prenotati di andata e ritorno, tutti sono stati cancellati con la possibilità, a detta della compagnia di volo, di spostare la prenotazione su altri voli. In verità è sempre risultato impossibile prenotare, perciò è più di un mese e mezzo che non vedo mio figlio ed è davvero difficile da sopportare, aggiungiamoci che è risultato altrettanto impossibile richiedere il rimborso dei biglietti, quindi semplicemente sono andati persi”.
“In questo momento sto aspettando che tutto si calmi – prosegue Stefano – per poter tornare ad abbracciare mio figlio. Purtroppo temo che ci vorrà del tempo, ma tanto sperare in un volo a breve è praticamente impossibile”.
“Qui in Olanda al momento la situazione lavorativa è simile a quella Italiana – spiega – la maggior parte delle attività lavorative sono chiuse; bar, ristoranti, palestre, piscine, negozi non di prima necessità. Però non c’è obbligo di rimanere in casa. Quando si esce dobbiamo mantenere la distanza di almeno due metri tra le persone, per entrare nei negozi servono le mascherine e ci sono lunghe code”.
“Possiamo uscire al massimo in due – dice ancora – se non siamo familiari, ma possiamo fare tutto quello che vogliamo, jogging o una semplice passeggiata. Stare in casa tutto questo tempo mi ha dato la possibilità di suonare molto, ho fatto tante composizioni e vari concerti in diretta Facebook. Ed ho partecipato al video per il 25 Aprile promosso dall’associazione Tiravento“.
La speranza, però, è sempre quella di tornare a viaggiare tra Amsterdam e Greve in Chianti: “Il 20 giugno al Museo di San Francesco, in occasione dell’inaugurazione della mostra Fotografica di Marco Cassini, dovrei esibirmi in concerto. Sarei molto contento di poter fare questo concerto, potrebbe essere il simbolo della ripartenza di una vita quasi normale”.
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