PANZANO (GREVE IN CHIANTI) – Sul probabile suicidio del 48enne albanese di Panzano in Chianti (clicca qui per leggere l'articolo) il pubblico ministero Christine Von Borries ha disposto una consulenza che studi nei dettagli la dinamica dell'incendio che il 2 agosto scorso ne ha causata la morte.
Non filtrano indiscrezioni, anche se per quanto riguarda coloro che sono giunti per primi sul luogo della morte, nella campagna vicino al paese, l'ipotesi suicidio è l'unica percorribile.
Ma le indagini stanno facendo il loro percorso, e per prassi la morte è stata iscritta come omicidio a carico di ignoti. In questo modo potranno essere svolti tutti gli accertamenti.
L'esame autoptico non avrebbe trovato nessun segno che possa far pensare a un tramortimento dell'uomo, poi adagiato in auto. Fra qualche settimane si avranno anche i risultati tossicologici che dovranno chiarire se sia stato narcotizzato e se nel sangue ci fosse la presenza di droghe o altro.
Quel che è certo è che l'uomo, muratore rimasto senza lavoro, aveva problemi notevoli dal punto di vista economico.
La famiglia ha cercato per quanto possibile di aiutarlo, mentre da parte dell'amministrazione comunale (pur non calcando la mano in nessun modo) si fa sapere che la questione è stata seguita in maniera attenta e scrupolosa.
Quel che è certo è che sul sedile dell'auto sono stati trovati un liquido infiammabile e un accendino. E che la morte deve essere stata atroce, dovuta ad asfissia per aver respirato dosi ingenti di anidride carbonica.
di Matteo Pucci
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