GREVE IN CHIANTI – “E’ grazie alla tempestività e alla professionalità, del medico e dei volontari a bordo dell’ambulanza dell’AVG, se mio marito si è salvato”.
A parlare è Serena, moglie di Daniele Lorenzetti, 56 anni, che martedì 4 marzo se l’è vista davvero brutta. Vivono nel capoluogo, a Greve in Chianti
Ci racconta quel che è successo mentre sta andando proprio nella sede dell’Associazione Volontariato Grevigiano, in via della Pace: per dire grazie, di persona.
Al medico in servizio in quel momento, il dottor Akhram Hussein, e ai tre volontari che erano con lui, Alessandro Gerbi, Francesco Bencini, Andrea Randelli.
“Verso le dieci di sera mio marito ha iniziato a essere insofferente – ci dice Serena tornando indietro, a otto giorni fa – Aveva dolori al petto, ma ha dato un po’ colpa al fatto che la domenica era andato a fare la legna con un suo amico. Lui, del resto, non è abituato a sforzi del genere, svolgendo un lavoro d’ufficio”.
“Aveva dolori davanti – prosegue il racconto – alle spalle, ma li ha addebitati a questa uscita. Ma nel giro di pochi minuti ha iniziato a essere molto sofferente, e alle 22.05 gli è arrivata la prima fitta davanti”.
“Ho detto subito di andare all’AVG – spiega Serena – ma lui, mentre era in bagno, ha iniziato a sudare. Ho chiamato il 112, gli ho spiegato quello che stava succedendo. Loro mi tenevano al telefono per sapere se era vigile, se avesse perso i sensi”.

“Mi hanno detto che facevano partire il mezzo con il medico – racconta ricordando quegli attimi concitati – In tre minuti sono arrivati. Mentre chiedevo al telefono quando sarebbero arrivati ho visto il mezzo parcheggiare davanti a casa. Il dottore e i volontari sono stati determinanti”.
Daniele era cosciente e vigile, sono stati fatti alcuni esami sul posto, poi è stato caricato sull’ambulanza, partita a tutta velocità verso l’ospedale Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri.
“Il dottore ha capito subito la gravità della cosa – tiene a specificare Serena – è stato bravissimo a istruire i volontari, a gestire la situazione”.
Situazione che si è aggravata durante il trasporto, tanto che Daniele è andato in arresto cardiaco.
Il mezzo dell’AVG si è così fermato a bordo strada, con il dottor Hussein che ha effettuato la defibrillazione con le piastre a mano. Per poi, una volta scongiurato il peggio, ripartire verso l’OSMA. Dove Daniele era già atteso in cardiologia.
Qui è stato sottoposto a un intervento di angioplastica, perfettamente riuscito: “Tanto che – sottolinea Serena – siamo già a casa. Lui non è un fumatore, non beve, ma quello che gli è capitato poteva essere fatale”.
“Per fortuna – conclude – c’erano il medico e i volontari adeguatamente formati. Che il mezzo è arrivato rapidamente, che ognuno ha fatto svolto al meglio i suoi compiti. Sono andata a ringraziare di persona, e lo faccio anche tramite il giornale: sono servizi troppo importanti, devono essere tutelati al massimo”.
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