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martedì 26 Settembre 2023
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    Variante urbanistica Cintoia, Legambiente Chianti fiorentino: “Proposta sbagliata ed anacronistica”

    "Qui una Rsa da 120 posti letto e un albergo da 30 camere: il loro inserimento nel territorio sarà troppo forte"

    GREVE IN CHIANTI – Martedì 27 giugno il consiglio comunale di Greve in Chianti sarà chiamato a votare sulle controdeduzioni dell’amministrazione alle osservazioni fatte da cittadini e associazioni alla variante generale agli strumenti urbanistici comunali.

    Legambiente Chianti fiorentino fa sapere di aver presentato “osservazioni su molte delle nuove previsioni: dal nuovo parcheggio di Montefioralle all’ampliamento della struttura ricettiva di Vitigliano, dalla nuova area direzionale a Greve alla nuova area camper e bungalow a Chiocchio, dalla variante di Cintoia ad altro ancora”.

    “Impossibile riportare in sintesi i contenuti di tutte le nostre osservazioni – proseguono – solo in minima parte accolte dall’amministrazione. Lo faremo in interventi successivi, riservandoci in questo caso di approfondire la sola questione dei nuovi insediamenti previsti a Cintoia”.

    “Sono qui previste due distinte varianti – ricordano – una relativa ad una nuova Residenza Sanitaria Assistenziale per malati di Parkinson (120 posti letto) ed una relativa ad un nuovo albergo (di quasi 10.000 metri cubi, 30 camere), nominalmente al servizio della prima ma in pratica senza alcun vincolo di utilizzo”.

    “Le due strutture – proseguono dal circolo Legambiente Chianti fiorentino – si collocano in sostituzione ed ampliamento di precedenti strutture dismesse: il primo al posto dell’ex filanda e il secondo al posto di una ex stalla”.

    “Molte sono le criticità che abbiamo evidenziato – ricordano -e su cui si è dibattuto nella commissione consiliare svoltasi online lo scorso lunedì 19 maggio, a cui abbiamo partecipato come uditori. Su due sole di queste criticità ci preme qui soffermarsi in quanto particolarmente rilevanti”.

    “Per quanto riguarda la Rsa – evidenziano – viene concesso un aumento di superficie edificabile di 1.080 metri quadri, rispetto alla superficie attuale di 6.426. In termini di volume l’incremento è di circa 2.700 metri cubi. Relativamente all’albergo, invece, il volume del nuovo edificio sarebbe addirittura quadruplo di quello attuale (volume virtuale di progetto 9.663 metri cubi contro 2.436 attuali), con una superficie coperta al suolo di 973 metri quadri, circa doppia della superficie coperta attuale”.

    “A parte questo esagerato aumento di volumetria – aggiungono – crediamo che queste destinazioni siano in contrasto con la vocazione dell’area, che è uno dei territori più incontaminati della zona e gode di numerose emergenze naturalistiche, architettoniche e geologiche che la rendono unica nel territorio del Chianti”.

    “Riteniamo che l’inserimento di queste nuove funzioni – sottolineano – comporterà un impatto molto forte in termini di consumo di acqua, di traffico, di inquinamento ambientale e di impatto paesaggistico, considerato che la realizzazione di un albergo di tale dimensione con annesso centro benessere comporta usualmente anche la realizzazione di piscine, tettorie, solarium, locali tecnici e di servizio”.

    “Sottolineiamo inoltre – dicono ancorqa – che la Valutazione Ambientale Strategica, che obbligatoriamente affianca varianti urbanistiche di questo tipo, riportava assurdamente consumi di acqua per la variante di Cintoia pari a zero! Solo a seguito delle nostre osservazioni il documento è stato modificato inserendo un consumo di acqua pari a 41.400 litri al giorno che dovranno essere approvvigionati dall’ex sorgente Cintoia, su cui è in corso una procedura di esproprio”.

    “A parte – riprendono – che la valutazione del consumo tiene conto solo dei pazienti della Rsa (120) e degli ospiti dell’albergo (60), senza considerare quella del personale di servizio e custodia, la sottrazione di una tale risorsa alla sorgente che ora rilascia l’acqua nel fiume comporterà un forte impatto ambientale sull’area. Ci chiediamo peraltro se sia opportuno subordinare una così importante previsione urbanistica all’esito di una procedura di esproprio”.

    “Infine – concludono – non entriamo in merito all’impatto paesaggistico che la nuova Rsa, alta tre piani, o il nuovo albergo, avranno sulla valle. Su questo lasciamo parlare le immagini e ci riserviamo di intervenire successivamente”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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