IMPRUNETA – La questione sembrerebbe già rientrata, e il sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei porterà a conclusione senza “tentazioni” gli altri due anni e mezzo di mandato alla guida dell’amministrazione comunale imprunetina.
Ma per alcune ore l’idea di lasciare il Partito democratico, per aderire a Italia Viva e candidarsi alle elezioni regionali del prossimo settembre, sembra sia stata davvero forte.
“Una richiesta arrivata da molto in alto” sussurrano nei corridoi della politica chiantigiana. Probabilmente da quel Matteo Renzi con il quale Calamandrei ha camminato lungamente a fianco nel suo percorso politico.
Da qui la riflessione, arrivata anche per senso di rispetto verso colui con il quale il primo cittadino di Impruneta ha condiviso molto.
Calamandrei fu infatti uno dei più attivi nel comitato che portò Renzi alla vittoria alle primarie del 2008, e poi alle comunali del 2009 a Firenze.
“Renziani” che poi sono stati la base, in particolare, della vittoria di Calamandrei alle primarie che lo videro battere Marco Pistolesi, e poi candidarsi a sindaco di Impruneta nel 2013.
Sono state riflessioni importanti e pesanti per Calamandrei. Discusse sia con il Pd imprunetino che con quello di area Chianti. Che ovviamente non sarebbe certo stato contento di un sindaco che lascia i Dem a metà mandato per “abbracciare” Italia Viva.
Possibilità di un’eventuale elezione in consiglio regionale una volta che Calamandrei si fosse candidato con Italia Viva? Chi lo può dire. Di sicuro non altissime. Questa valutazione avrà pesato molto nelle riflessioni del sindaco.
Assieme ovviamente alle difficoltà di governare il Comune avendo mollato il partito che esprime il numero più elevato di consiglieri comunali che lo sostengono.
Sembrano queste le ricostruzioni più plausibili su quanto accaduto (al momento il sindaco non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali).
Fino ad arrivare a quella che sembra essere la decisione definitiva, sancita anche da un messaggio inviato nelle chat della politica imprunetina: proseguire sul percorso già tracciato, senza incagliarsi in pericolose (politicamente parlando) deviazioni.
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