TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Nella mattinata di oggi, martedì 24 agosto, è arrivata in redazione una segnalazione di un lettore.
Che mentre percorreva il greto della Greve, dietro al campo sportivo di Tavarnuzze, ha notato delle anatre e delle nutrie morte nel fiume.
Siamo andati a vedere ed effettivamente abbiamo visto cinque anatre, distanziate lungo il corso d’acqua, che erano morte. Più una nutria in evidente stato di decomposizione la cui morte può risalire a diversi giorni.
Purtroppo abbiamo anche assistito all’agonia di un maschio di anatra, accanto a una femmina che non riusciva a muoversi, fino alla morte del maschio stesso.
Ci siamo così attivati per riuscire a salvare l’unica che ancora dava segni di vita, interpellando il Consorzio di Bonifica Medio Valdarno. Che ha immediatamente informato il Comune di Impruneta, competente di zona, che ha inviato sul posto una pattuglia della polizia locale.
Inoltre abbiamo informato anche la Stazione dei carabinieri forestali, che hanno dato la loro disponibilitĂ in caso di bisogno.
Una volta sul posto, la polizia locale ha ispezionato il tratto della Greve, richiedendo anche l’intervento per il recupero dell’anatra ancora viva pur immobilizzata nell’acqua
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Ma quale può essere stata la causa del decesso delle anatre? Una prima ipotesi è che qualcuno le abbia pasturate con del mangime mischiato con qualcosa di velenoso.
Se si trattava di acqua contaminata avrebbero dovuto esserci anche i pesci morti, cosa che non abbiamo visto.
Tra l’altro abbiamo notato che altre anatre, per fortuna, sguazzavano nell’acqua, pur intimorite dalla nostra presenza.
Non è difficile che qualcuno abbia pensato di aggiungere del veleno (un topicida?) aggiungendolo al mangime.
Non tanto per uccidere le anatre, ma per i ratti e i cinghiali che, dopo il calare del sole, scendono in massa sulla Greve in secca.
La speranza adesso è che l’anatra, una volta presa in carico, possa essere curata. Mentre per le anatre morte sarà Alia Servizi Ambientali a recuperarne le carcasse.
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