spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
mercoledì 29 Marzo 2023
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Faccia a faccia di due ore in sala consiliare: le parole del primo cittadino, le repliche dei presenti

    IMPRUNETA – “Prima di iniziare mi voglio scusare per lunedì, ma le mie condizioni di salute non mi hanno permesso di venire”.

     

    Si apre con queste parole da parte del sindaco Alessio Calamandrei, mercoledì 27 maggio, la seconda assemblea aperta con i genitori per parlare del caso-scuole.

     

    “Piuttosto che mandare assessori o vicesindaco,  che non conoscono tutte le sfaccettature di questa faccenda – dice Calamansdrei – ho preferito rimandare l’assemblea di 48 ore, poiché sono io in prima persona che me ne sono occupato”.

     

    L’appuntamento inizialmente era stato previsto per lunedì 26, rimandato poi per indisposizione da parte del primo cittadino con un annuncio su Facebook. Non senza polemiche.

     

    “So che tutti non hanno Facebook – fa ammenda Calamandrei – mi impegnerò, anche grazie all’ufficio scuola, ad avere una mailing list, così da poter comunicare attraverso un canale istituzionale. Anche se non sarà facile”.

     

    “Vorrei iniziare – prosegue – dicendo che, nonostante le garanzie che vi abbia dato la scorsa volta, ancora ad oggi si continua a parlare di interessi personali, di favorire Tavarnuzze, di diatribe a mio parere inutili, e di questo sono molto dispiaciuto”.

     

    Inizia poi la vera e propria assemblea, con la lettura della così tanto attesa nota esplicativa del Provveditorato circa il frazionamento dei lavori sulla Paolieri che “è stata letta e analizzata anche dal legale dell’amministrazione comunale che ribadisce che non dà adito a nessuna ambigua interpretazione” conclude Calamandrei.

     

    “Non serve più a niente – si alza subito un genitore – poiché lei sa meglio di me che l'8 maggio i lavori sono stati affidati con termine massimo di consegna 90 giorni consecutivi. A questo punto il problema è di sole tre settimane con la scuola dell’infanzia. Se si riesce a consegnare le chiavi all’impresa il 9 giugno, il 7 settembre la Paolieri è finita!”. conclude tutto d'un fiato seguito da un fragoroso applauso.

     

    “Io non mi diverto a portare i vostri figli a Tavarnuzze” dice Calamandrei alzando la voce. Passa subito a leggere gli articoli 10 e 11 del capitolato speciale d’appalto per spiegare l’avviso per manifestazione di interessi che tanto ha fatto discutere.

     

    “Nell’avviso per manifestazione di interessi si parla di 120 giorni in una fase sola – dice il sindaco – Successivamente il Provveditorato, disponendo i lavori in due fasi,  ha allargato i tempi nel capitolato, parlando di 90 giorni in due fasi, per un totale di 180 giorni contro i 120 della manifestazione”.

     

    Spiega ancora che “il progetto non ha mai dato la possibilità di svolgere i lavori in tempi separati e interrompere il cantiere per poi riprenderlo nell’estate successiva”.

     

    Prosegue dicendo che l’azienda che ha ottenuto l’appalto, “ è un’azienda sana, solida e lavora bene – rassicura Calamandrei – Ha già effettuato alcune perizie, e  ha dato delle garanzie. Molto probabilmente i lavori della  scuola, venendo consegnata prima del 1 luglio, non interferiranno con le materne, e si potrà garantire la conclusione della prima fase dei lavori alla riapertura della materna a settembre. Le premesse per poter sperare nel ritorno a Natale ci sono”.

     

    “Voglio aggiungere – continua – che le certificazioni sulle scuole sono al varo del rinnovo con i vigili del fuoco e si sta valutando la possibilità di modificare il numero possibile interno alla struttura. Questo per spiegare che esistono alcune possibilità di effettuare minori spostamenti per quanto riguarda le medie, in particolar modo le prime classi. Sono in fase di valutazione, ma fino all’accertamento dei vigili del fuoco non possiamo metterle sul tavolo”.

     

    Tra i vari brusii si erge per la prima volta anche la voce dei bambini. Chiedono infatti, tra le altre cose, come faranno da Strada in Chianti o da Greve a raggiungere Tavarnuzze con il trasporto, come si organizzerà la sezione musicale, come verranno organizzati i rientri pomeridiani.

     

    A questa assemblea infatti, oltre ai genitori sempre più numerosi, ad ascoltare e domandare ci sono anche i bambini. I veri protagonisti di questo contendere.

     

    Il sindaco risponde spiegando che per quanto riguarda i trasporti verranno mandate lettere a casa per capire in quanti usufruiranno del trasporto pubblico e di regolarsi di conseguenza.

     

    Poi arrivano altre domande, stavolta da parte dei genitori “I bambini delle materne che rientreranno alla Paolieri dovranno subire polvere, martelli pneumatici, confusione. La sicurezza dov’è? Qualche bambino non ha neanche tre anni”.

     

    Calamandrei spiega che essendo due le fasi dei lavori, al rientro dei bambini a settembre la parte della demolizione di ciò che comporta sarà terminata.

     

    Vengono poi proposte alternative dal pubblico. “Perché non destinare luoghi comunali per questi studenti? Ci sono dei locali? Perché non andate voi a Tavarnuzze e i ragazzi qui nel palazzo comunale?”.

     

    Ma la polemica non si fa attendere. “Nel palazzo comunale non ci sono spazi aperti” ribatte il sindaco e subito viene fatto notare il fatto che i ragazzi della Paolieri, dopo la “fusione” con la materna, non hanno mai potuto usufruire del giardino a ricreazione, occupato dai più piccoli.

     

    Ma l’aggiunta di altri 90 giorni non è stata digerita. “Loro prendono comandi da voi – dice un altro genitore – Voi avete alzate il telefono e avete detto “aggiungete tot giorni” e così hanno fatto. Questa cosa è molto frustrante per noi. Ci metta per iscritto ciò che dice!”.

     

    C’è chi chiede, ormai rassegnato allo spostamento, un piano scuola, e chi invece,più che pensare al futuro vuole un piano immediato per fronteggiare l’emergenza, come il professor Violi.

     

    “Capisco la necessaria curiosità – dice rivolgendosi a chi chiedeva un piano scuola – ma ora ci sono cose più importanti da affrontare. C’è un precedente molto grave di questa amministrazione, perché lei – dice rivolgendosi al sindaco – si era preso l’impegno di trasferire momentaneamente la scuola materna alla Paolieri per poi rimandarla nella sua sede. Nel suo programma elettorale 2013 alla voce scuola si legge tra le altre cose “è necessario la sistemazione della scuola materna di via Roma”, che poi viene ribadita il 21 giugno “per essere pronti a settembre di riprendere l’anno scolastico". Ciò che vi chiedo è se c’è la volontà di evitare lo spostamento oppure no, altrimenti queste assemblee sono inutili”.

     

    E anche stavolta un applauso nasce da tutta la sala. “Vogliamo capire – prosegue – cosa è cambiato da giugno 2013 a settembre, perché la materna è ancora lì e non nella struttura dove tra l’altro vi era stato concesso un finanziamento”.

     

    La risposta che dà il sindaco è lapidaria: “Sono cambiate le valutazioni”.

     

    E mentre un parlottio invade la sala si fa sentire una voce: “In realtà una soluzione ci sarebbe. Ci sono diverse aule buone in via Roma come l’ex sezione verde, rossa, l’ex refettorio e anche altre. Addirittura rimane un’auletta che puoi utilizzare per psicomotricità. E facendo così avresti 100 bambini meno da trasferire. In questo modo porteresti all’Accursio solo le classi più grandi, anche perché la preside era preoccupata, non ritenendola una struttura adatta per bambini così piccoli. Perché non utilizzarla?”. Ma Calamandrei è deciso: via Roma non si riapre.

     

    La discussione si sposta sulla sezione musicale e sulla necessità di dover tenere insieme alcune classi per la seconda lingua e di conseguenza sulla divisione delle classi tra Impruneta e Tavarnuzze, fino all’assessore allo sviluppo e alla formazione,  Francesca Buccioni, sul fatto che non abbia mai preso parola e sia assente in questo momento così delicato. “Quando stava per farlo al consiglio aperto del 5 maggio avete detto chiaramente che volevate sentire la voce del sindaco” ribatte in sua difesa Calamandrei.

     

    Infine viene ribadita la diminuizione di iscrizioni, che il sindaco contesta, e sulla decisione di molti genitori di ritirare i loro figli qualora dovesse avvenire lo spostamento a Tavarnuzze.

     

     

    Dopo più di duo ore di discussioni termina anche questa assemblea, e il clima non è certo dei migliori: l’espressione “ricorso al Tar” aleggia minacciosa all’uscita dal palazzo comunale.

    di Costanza Masini

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...