IMPRUNETA – "Il fallimento politico e amministrativo imprunetino non è certamente solo del sindaco, ma anche e soprattutto di un partito democratico diviso al suo interno e lontano dal territorio". Il consigliere comunale Sandro Bressi di "Il Coraggio di cambiare" avvia così la sua riflessione sulla situazione politiche venutasi a delineare con la nomina della nuova giunta.
Non si era mai vista prima una sostituzione di quattro assessori su cinque, attacca Bressi, e le reazioni degli estromessi svelano un governo locale "diviso su tutto e senza programmazione".
Continua Bressi: "Da parte sua il sindaco non ha per ora spiegato le ragioni delle nuove scelte che, a meno di due anni dalla fine del mandato amministrativo, dovranno dimostrare le loro capacità, gravati dall’immane compito di rianimare un paese dopo decenni di immobilismo amministrativo e di decisioni improvvisate".
Riflette sul comportamento della maggioranza Pd nei confronti dell'opposizione il consigliere e osserva: "Ci incolpano a ogni nostra azione di sabotare il “meritorio” lavoro che il sindaco svolge a beneficio del paese. Le accuse di sabotaggio hanno impedito una collaborazione istituzionale che avrebbe potuto attenuare la spaccatura fra il Capoluogo e Tavarnuzze".
Il sabotaggio commenta Bressi, è invece tutto interno al PD locale e "la conferma viene proprio dalle nuove nomine che lo stesso sindaco indica come necessarie 'a seguito di cercare un’unità all’interno degli organi di partito'".
Continua il consigliere del gruppo "Il Coraggio di Cambiare": "L’ostilità dell’amministrazione e del Pd locale nel considerare ogni critica come sabotaggio è riuscita ad alienare anche quei pochi che si davano daffare per il paese e ad allargare il distacco della popolazione dalla cosa pubblica. Il modello della Leopolda dell’uomo solo al comando contro gufi e sabotatori qui non funziona perché forse gli uomini al comando sono di più".
L'amministrazione non ascolta le richieste dei cittadini, secondo Bressi, e una riprova, a suo avviso, è il caso del comitato che manifesta contro il trasferimento degli uffici dell'Urp in via Cavalleggeri e dal rifiuto di condivisione nascono scelte che la popolazione non capisce come il caso del piano edilizio delle scuole di Impruneta.
Conclude il consigliere: "A mio parere, oggi più che mai, in piccole realtà come la nostra, occorre ricostruire il legame con i cittadini utilizzando tutte le strade disponibili in aggiunta ai tradizionali gruppi sociali troppo spesso limitati a pochi, diventa essenziale l’ascolto anche e soprattutto dei singoli cittadini e delle aggregazioni spontanee che possono mettere in evidenza realtà nascoste e individuare persone disponibili a fare il bene del paese. Mancano meno di due anni alle prossime votazioni".
di Redazione
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