IMPRUNETA – Si sa che i rioni imprunetini sono un qualcosa di speciale. Che riescono ad andare spesso oltre il pur logico e appassionato obbiettivo della sfilata dei carri in piazza: sono luogo di socialità, di incontro, di beneficenza e di memoria.
Quest'anno, forse ancor più che in passato, ne stanno dando ulteriore dimostrazione. Per rimanere agli ultimi giorni le cene in ricordo di Francesco Torrini sul rione del Pallò e di Francesco Giani su quello del Sant'Antonio.
Lunedì 16 settembre, ancora sul rione palloiano, torna una cena che ormai è un appuntamento fisso dal 2004: quella a favore dell'associazione Amici di Lapo onlus, in ricordo del piccolo Lapo Quadalti.
"Impruneta – ricorda Gaia Montera, mamma di Lapo e promotrice delle attività dell'associazione – è terra ricca di solidarietà, e questo mi rende felice e fiera di essere un'imprunetina. Questa cena viene fatta ogni anno dal 2004 dal rione del Pallò, per ricordare Lapo e per aiutarci nei progetti della nostra associazione".
"Partecipano sempre tante persone – dice orgogliosa – amici, parenti, rionali, e non… . Questo ci riempie il cuore di gioia come genitori, perché lui è rimasto in un piccolo pezzetino di cuore di tutte quelle persone. Anche le magliette del rione riportano il logo della nostra associazione: come dire che Lapo è nel cuore verde palloiano".
"La nostra associazione è nata per "dare vita" a lui in un'altra forma – continua Gaia – per far sì che non ci siano altri casi tragici come il nostro. Il nostro primo impegno difatti è quello di divulgare il più possibile la conoscenza della malattia di Kawasaki, al fine di salvare quante più vite possibili".
"La nostra associazione (Amici di Lapo onlus) – dice ancora – si propone di supportare economicamente ed emotivamente le famiglie, e in più stiamo finanziando un progetto di ricerca sulla proteina FGF23 mandato avanti dalla professoressa Brandi (responsabile del centro metabolico delle ossa), dal suo team di Careggi e dalla "nostra" professoressa Falcini, reumatologa di fama, che segue tutti bimbi di tutta italia".
Poi si torna un po' indietro nel tempo, ricordando Lapo sul rione verde: "Era il nostro piccolo grande palloiano – dice Gaia – Lapo è cresciuto nel rione, veniva alla stanza della sartoria che ancora non camminava, fra un ingresso e un'uscita dall'ospedale. Lo adorava, esultava alle cene quando i ragazzi intonavano le canzoni, era felice: lì era un bimbo normale".
"Tutti i rionali gli volevano bene – ricorda – tutti i rionali ci sono stati vicini dalla malattia alla sua scomparsa. L'anno in cui è scomparso ci siamo sentiti abbracciati da tante persone: quell'anno il nostro carro ha vinto e il presidente ed alcuni ragazzi del rione, alzando la coppa dal palazzo comunale, gridarono la vittoria dedicandola a lui".
Emozioni forti, ricordi indelebili. Che qui a Impruneta, si sovrappongono nei rioni, dove la vita privata diventa anche pubblica: "Urlavano il suo nome – conclude Gaia – e dalla piazza cominciaroni tutti a gridarlo, abbracciandoci. Il momento più commovente e che ricordo, con calore ed uno strano senso di gioia, in quel terribile momento. Il presidente e altri rionali addirittura avrebbero voluto che tenessimo noi la coppa, ma come è giusto che sia, proprio per far sentire ancora Lapo presente, rimase lì. Fieri che quella coppa fosse un po' anche sua".
di Matteo Pucci
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