IMPRUNETA – Tutti gli anni, appena inizia settembre, il richiamo della Festa dell’Uva di Impruneta arriva forte e chiaro fino in Kansas, Stati Uniti d’America.
E allora Gaelynn, art terapist, e James, avvocato penalista, non possono resistere.
Devono salire su un aereo e “fiondarsi” fino a questo matto, splendido mondo parallelo che è la Festa dell’Uva: per lavorare sul rione delle Sante Marie.
Al carro Gaelynn dipinge, James rassetta tutto. Inutile dire con quanta gioia lo facciano e con quanta gioia vengano accolti.
Avviene da dieci anni: non sono potuti (ovviamente) venire al carro negli anni della pandemia, ma fecero comunque una “scappata” in inverno.
Era il 2014 quando scoprirono il rione delle Sante Marie: si trovavano in zona per il lavoro di Gaelynn e fu una sorta di… colpo di fulmine.
Da allora continuano, ogni anno, a tornare alla Festa. Per godersene tutto lo spirito profondo direttamente dal cuore di uno dei quattro rioni.
Dopo la Festa fanno sempre tappa a Venezia, dove Gaelynn ha collaborato a lungo con l’Università.
James, invece, ha origini siciliane: è stato a visitare i luoghi dorigine di suo nonno, e spera un giorno di avere la cittadinanza italiana.
Per loro ieri sera, mercoledì 27 settembre, una gradita ed emozionante sorpresa: un riconoscimento, consegnato sul rione dal sindaco di Impruneta, Riccardo Lazzerini, e dal presidente dell’Ente Festa dell’Uva Filippo Venturi.
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