BOTTAI (IMPRUNETA) – E’ a dir poco amareggiata l’inquilina di una casa ERP (Edilizia Residenziale Pubblica, le cosiddette “case popolari”) nel complesso dei Bottai (parliamo di 36 alloggi), a Impruneta, quando contatta la redazione del Gazzettino del Chianti.
“Chiamo voi – ci dice, a nome anche di molti dei suoi vicini di casa – perché non sappiamo più come affrontare la situazione che stiamo vivendo da circa due anni”.
E inizia a spiegarcela: “C’è una persona che dorme dove abbiamo le cantine. E lì, fin nel giardino circostante, fa tutti i suoi bisogni. Così non si può più andare avanti”.
“Dorme per terra – prosegue – fa tutti i suoi bisogni fra corridoio delle cantine, vano scale. A volte abbiamo anche paura a scendere. Paura mista, ovviamente, allo sconcerto di fronte alle condizioni igienico sanitarie con le quali dobbiamo avere a che fare”.
“E se d’inverno il freddo un po’ limita gli odori – continua – le lascio immaginare cosa possa essere d’estate. Peraltro abbiamo le finestre delle cucine affacciate proprio sopra…”.
Non parliamo di qualcuno senza fissa dimora, ma di una situazione di dissidi all’interno di una famiglia a sua volta assegnataria di un alloggio (non entriamo in ulteriori dettagli per ovvi motivi) che, alla fine, ha visto questa persona strutturare questa situazione.
“Abbiamo chiamato tutti – ci dice ancora la donna – assistente sociale del Comune, assessore competente, Casa Spa (sono venuti anche a fare un sopralluogo), polizia municipale, carabinieri. Anche il 118 perché soprattutto quando è freddo abbiamo anche paura che possa sentirsi male. Ma non c’è stato nulla da fare”.
Insomma, la situazione è questa: e ciascuno di noi può immaginare quanto possa essere limitante e avvilente nella vita quotidiana.
“Anche perché poi – conclude la donna – c’è anche da pulire tutto. E indovinate a chi tocca… . Davvero, non sappiamo più cosa fare”.
L’amministrazione comunale di Impruneta, in particolare, con l’assessora ai servizi sociali Lara Fabbrizzi, si è occupata e si sta occupando della questione.
“Da quando siamo stati informati di questa situazione di disagio – ci dice – abbiamo provveduto a mettere a disposizione di questa persona un posto letto presso Villa Monticini, a Tavarnuzze. Ma lui vorrebbe rientrare in casa, ai Bottai, quindi a volte ci va ma tante altre no”.
“E quindi torna lì – conclude Fabbrizzi – e si creano le condizioni che vi sono state descritte”.
Per un disagio complessivo, al quale concorrono moltissimi fattori, e che diventa giorno dopo giorno sempre più insostenibile.
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