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giovedì 25 Aprile 2024
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    Elezioni, mamma critica chiusura scuola “Paolieri” per 3 giorni. Il sindaco: “Ha ragione, norme vetuste”

    "Il problema è la normativa sulle singole sezioni elettorali. Normative anacronistiche, come quelle che obbligano il Comune ad installare le plance per le affissioni. Che a noi costano 90mila euro"

    IMPRUNETA – Ieri Il Gazzettino del Chianti ha pubblicato la lettera di una mamma imprunetina, Francesca, che criticava la chiusura per tre giorni del plesso scolastico della “Ferdinando Paolieri”, di Impruneta, per consentire le elezioni di domenica 25 settembre.

    # Impruneta: “Scuola Paolieri chiusa per tre giorni per le elezioni. Ma è una cosa accettabile questa?”

    Dove le lezioni non si terranno a partire da oggi, venerdì 23 settembre, fino a martedì 27. Riprenderanno solo mercoledì 28.

    Negli altri plessi, invece, riprenderanno da martedì 27 settembre.

    Fra i lettori della protesta della signora anche il sindaco di Impruneta, Alessio Calamandrei, che prende pubblicamente posizione.

    “Non posso che pensarla come lei – dice rivolto alla mamma – per quanto riguarda i seggi nelle scuole. Il problema che si pone è la normativa sulle singole sezioni elettorali”.

    “L’amministrazione – precisa -non avrebbe nessun problema a spostare le sezioni in una palestra piuttosto che nel Loggiato o, per esempio alla Fornace Agresti. Ogni singola sezione (cito a memoria) deve essere separata fisicamente, in un unica stanza chiudibile a chiave e con possibilità di ispezione e controllo”.

    “Solo per questa norma – specifica – ci sarebbe bisogno di 6 palestre ad impruneta. Mi auguro che qualcuno riesca a cambiare questa norma, perché altrimenti sarà pressoché impossibile per un’amministrazione non usufruire delle scuole, dove fra l’altro devono essere presenti le forze dell’ordine e quindi non è nemmeno possibile “frazionare” troppo i luoghi fisici delle sezioni stesse”.

    “Così come sono diventate anacronistiche – aggiunge riprendendo un altro tema di queste settimane – le plance di affissione elettorale (che come ha potuto vedere sono pressoché vuote) con un costo a carico dell’amministrazione non indifferente, (per queste politiche si parla di circa 90.000 euro di cui se va bene avremo il rimborso di circa un terzo) nonostante nel 2015 siano state portate come numero di postazioni al minimo di legge consentite in base ai residenti”.

    “Mi auguro come lei che la situazione cambi – conclude – andando a cambiare una normativa che nel 2022 non può che apparire anacronistica”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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