spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
venerdì 29 Marzo 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    L’arcivescovo emerito Piovanelli a Pozzolatico. Celebrato anche don Umberto Di Tante

     

     

     

     

     

     

     

     

    POZZOLATICO (IMPRUNETA) – I rintocchi delle campane della chiesa dei Santi Stefano e Caterina, della frazione imprunetina di Pozzolatico, hanno suonato a festa nel pomeriggio di sabato 29 giugno, giorno di San Pietro e Paolo, per fare festa a don Mario Landi in occasione dei 50 anni di sacerdozio, rinnovando la promessa di servire Cristo nella sua Chiesa.

     

    Assieme a lui un altro festeggiato, don Umberto Di Tante della parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Tavarnuzze, che ha festeggiato 60 anni di Ordinazione.

     

    Tantissime le persone che hanno assistito alla funzione religiosa presieduta dal cardinale Silvano Piovanelli arcivescovo emerito di Firenze che durante l’omelia si è rivolto ai due sacerdoti chiedendo: "Quanti anni avevi don Mario quando sei entrato in seminario?". "Undici" ha risposto. "E tu don Umberto, quanti anni avevi quando sei entrato in seminario?". "Dodici" ha risposto.

     

    "Anch’io avevo undici anni – ha esclamato il cardinale strappando un sorriso ai fedeli – Siamo partiti decisi quando eravamo ancora ragazzini lasciando i nostri genitori, affrontando poi dodici anni di studi e preparazione. Io dico: è come quando un ragazzino si innamora a 11/12 anni, sarà successo anche a qualcuno di voi immagino".

     

    "Noi – ha sottolineato Piovanelli – ci siamo innamorati del Signore in piena libertà. Anzi, mi perdonerete se vi dico questo, ci ha reso più liberi anche di voi perché nella nostra vocazione, nella nostra chiamata, si esprime la donazione totale agli altri. Chi si sposa è legato, l’uomo alla donna, la donna all’uomo e tutti e due ai figli, alla casa, a delle persone precise: un prete è per tutti, vive la sua vita soltanto per servire gli altri".

     

    "Devo ringraziare questi due preti – ha proseguito – perché quando sono stato arcivescovo don Mario è venuto a Pozzolatico dopo che gli chiesi di lasciare la parrocchia di Pontassieve. Lo stesso per don Umberto, che era a Cercina, chiedendogli di andare a Tavarnuzze. Scelte fatte per obbedienza. Dobbiamo dire grazie per quello che hanno fatto nella loro vita di preti, per le persone che hanno incontrato, le lacrime che hanno asciugato, i dolori che hanno lenito, i battesimi, le comunioni, i matrimoni ma anche i tanti funerali. E’ così, la vita del prete è una grande grazia ed io mi unisco a loro".

     

    Alla fine della Santa Messa i ringraziamenti al popolo sono stati espressi da entrambi i sacerdoti, così come un rappresentante del consiglio pastorale ha voluto, in nome di tutti, ringraziare don Mario per tutto quello che ha fatto e continuerà a fare negli anni a venire.

     

    Presenti alla cerimonia il sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei, la Compagnia della Misericordia di Impruneta (che a Pozzolatico ha una sede distaccata) e il suo Provveditorie Piero Alfani. E anche le Suore Stabilite nella Carità dette di “Monticelli”, che fino a qualche anno fa erano presenti nella comunità di Pozzolatico.

     

    Alla fine la festa si è spostata nei locali adiacenti al circolo, dove sotto un grande gazebo, con tavoli ben addobbati, circa 190 persone hanno potuto consumare un'ottima cena, serviti meravigliosamente dai volontari che si sono alternati fra i fornelli e il servizio ai tavoli.

     

    Alla fine il compito di don Mario nel tagliare la torta e brindare tutti assieme: ma prima è stata letta una lettera inviata dall’arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, impossibilitato a partecipare causa impegni d’ufficio.

     

    Dopodiché è stata consegnata a don Mario, da un fratello della Misericordia di Impruneta, una pergamena e una spilla. Ed è stato sempre un componente del Consiglio pastorale a ringraziare tutti quelli che hanno consentito di organizzare la festa, ricordando che don Mario non ha voluto nessun regalo. Non per scortesia: ma ha ritenuto di dire a chi era intenzionato di lasciare per la sua festa un’offerta per il fondo di solidarietà della Caritas fiorentina, allo scopo di aiutare le famiglie che in questo momento si trovano in forti difficoltà economiche.

     

    Al seguito del sacerdote, il fratello, le sorelle e tanti parenti accorsi tutti assieme per condividere questo grande momento di gioia. 

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...