IMPRUNETA – Puntuali come l'autunno, in vista dell'89esima sfilata della Festa dell'Uva di Impruneta, ecco arrivare le polemiche sulla composizione della giuria.
Tema atavico queesto, che anche lo scorso anno (a festa finita) suscitò le proteste dal parte del rione delle Sante Marie. Chi siede al Pozzo e decide il vincitore, del resto, ha una grande responsabilità nei confronti delle centinaia di rionali che si impegnano per settimane.
E anche quest'anno il motivo del contendere è sempre lo stesso: la provenienza dei giurati. Da reperire secondo regolamento fuori dalle province di Firenze e Prato.
Giuria che è stata selezionata da un notaio scelto dall'Ente Festa del'Uva e preposto alla composizione: pronta, domenica pomeriggio, a esprimere il proprio giudizio insindacabile.
Ma è appunto sulla provenienza dei giurati che nascono le proteste: il notaio, presente ieri sera alla riunione straordinaria del comitato esecutivo dell'Ente Festa dell'Uva, ha esternato le difficoltà nel reperire la maggior parte dei giurati al di fuori delle province di Firenze e Prato.
Si tratta infatti di uno dei vincoli previsti dalla lettera di incarico in suo possesso, che prevede appunto l'esclusiva reperibilità di membri non residenti nelle due province: allo stesso tempo ha garantito l'assoluta imparzialità di valutazione dei giurati stessi.
Ed è qui che divergono le opinioni dei rioni: il comitato esecutivo ha infatti deliberato a maggioranza (voto contrario del rione delle Sante Marie, che anche lo scorso anno protestò per la questione) di derogare alla lettera d'incarico la residenza dei giurati e di accettare la composizione della giuria selezionata dal notaio.
Che ha nuovamente ribadito l'imparzialità dei soggetti impegnati nella valutazioni delle singole sfilate.
di Redazione
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