IMPRUNETA – “Barriere architettoniche: Tavarnuzze le riduce, Impruneta le aumenta”.
A sostenerlo è Fabiano Cammelli, responsabile zona Chianti per Forza Italia.
“La Regione Toscana – ricorda Cammelli – nell’ambito del complessivo finanziamento annuale destinato all’abbattimento delle barriere architettoniche, ha assegnato al Comune di Impruneta un contributo di 50.000 euro. Con l’aggiunta di risorse proprie il Comune realizzerà, a Tavarnuzze, un percorso accessibile per migliorare la mobilità delle persone con disabilità, in via Primo Maggio”.
“L’evento – aggiunge – è presentato dall’amministrazione comunale con un euforico comunicato stampa che annuncia “Addio alle Barriere”; senza tenere conto che all’Impruneta, a seguito della modifica della viabilità, se ne sono create di nuove procurando notevoli disagi a tutti ed in particolare a coloro che hanno problemi di mobilità”.
“Le norme in materia – sottolinea Cammelli – impongono che, qualora si realizzino delle ristrutturazioni a spazi pubblici (strade, piazze, …) occorre rispettare quanto prescritto nei DDM.LL.PP numero 236 del 1989 e N° 503 del 1966. Il Comune ha recepito in apposito “Disciplinare barriere architettoniche” tutte le caratteristiche tecniche per intervenire a cui doveva seguire un piano con priorità, tempi e costi.
“Con Marco Becattini – racconta ancora – disabile e presidente dell’Associazione Liberamente Abile, Sport e Viaggi, abbiamo percorso il tratto che va da via della Libertà a piazza Nuova, rilevando notevoli contrasti con le norme in materia; oltre alla difficoltà iniziale a scendere dai mezzi pubblici con una carrozzina, non potendo estrarre la pedana alla fermata in piazza Buondelmonti per mancanza di spazio. Si è costretti a farlo in piazza Nuova occupando però tutta la strada con l’interruzione del traffico normale per tutto il tempo necessario alla manovra”.
“Non ci sembra che la situazione determinata dalla modifica della viabilità sia rimediabile – rimarca – neppure con lo studio del PEBA ( Piano Eliminazione Delle Barriere architettoniche) che si troverebbe di fronte a situazioni irrisolvibili, per cui non avendo rispettato le leggi in materia di disabilità, la modifica risulta un opera fuori legge che impone il ripristino della viabilità precedente con appropriata elaborazione del PEBA specifico”.
“L’argomento – conclude Cammelli – ha uno spessore socialmente rilevante, ed una normativa che merita approfondimenti nelle sedi opportune per agire in fretta e ridurre al minimo i disagi creati”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA