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venerdì 28 Marzo 2025
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    “Il mio cane ucciso a fucilate”: è accaduto nella campagna attorno a Pozzolatico

    Spitz è morto dopo essere stato colpito da distanza ravvicinata, il racconto: "Ho sentito due spari e un guaito straziante..."

    POZZOLATICO (IMPRUNETA) – “Ferita lacera del diametro approssimativo di 4 cm, sulla faccia cranio-mediale dell’arto anteriore destro, sùbito prossimalmente all’articolazione del gomito. Si riscontrava contestualmente frattura dell’omero dello stesso arto a livello della metafisi distale. I due radiogrammi eseguiti evidenziavano anche la numerosa presenza di pallini da caccia – di cui uno recuperato – in corrispondenza della ferita e intorno alla medesima per un raggio di 15-20 cm”.

    E’ una parte del referto dell’autopsia veterinaria svolta giovedì 27 settembre, che Luigi Hermanin ha portato ieri sera, venerdì 28, ai carabinieri della Stazione di Impruneta. Per sporgere denuncia su quando accaduto nella mattinata di mercoledì scorso.

    Hermanin che, ancora provato dall’esperienza ma deciso ad andare fino in fondo, e a renderla pubblica, ci racconta cosa è avvenuto.

    Siamo in zona Pozzolatico-Monteoriolo, sotto all’ex Don Gnocchi, in una valletta: “Stavo portando a spasso i miei due cani – inizia il suo racconto – come faccio un giorno sì e uno no. Attorno alle 8.30”.

    “Esco con i cani legati – prosegue – poi, visto che ho 74 anni e i cani sono entrambi molto grossi, quando esco dalla strada asfaltata, almeno uno, Spitz, che aveva più di 12 anni, inoffensivo, lo lasciavo un po’ libero. Nei tratti in discesa correva, in pianura e salita rimaneva già indietro: si sa, la vecchiaia…”.

    “Essendo libero ogni tanto andava a guardare qualcosa – continua Luigi – a fiutare qualche traccia. In un punto dove ho deciso se fare una strada o un’altra ha preso l’altra, era già successo altre volte. Ma fischiando tornava indietro”.

    Mercoledì mattina però non è andata così: “Ho sentito due spari e uno straziante guaito. Quando sono arrivato ho visto un’auto che era ferma dove ero appena passato, ma quando ho raggiunto Spitz c’era solo lui, a terra, agonizzante: è morto dissanguato”.

    Luigi chiama il 112, che inizialmente gli passa i vigili del fuoco: ” Mi hanno chiesto di localizzare la zona, sono venuti sul posto, gentilissimi, e loro stessi hanno avvertito i carabinieri. Il cane era già morto, mi hanno aiutato loro a recuperarlo con i loro mezzi”.

    Sul posto, come detto, sono stati chiamati anche i carabinieri: “So che sono intervenuti – aggiunge Hermanin – e che hanno chiesto informazioni a due cacciatori lì nei dintorni, documenti, numero di matricola delle armi, porto d’armi. Hanno pure chiamato i carabinieri forestali”.

    Sulla eventuale responsabilità dei due cacciatori sentiti dai militari dell’Arma ci sono dubbi, tanto che potrebbe essere plausibile la presenza sul luogo di un altro (o altri) cacciatori.

    “La cosa grave – tiene a dire – è che questo cane non è stato ucciso per un incidente, ma è stato ammazzato in mezzo a un prato. Forse perché qualcuno ha avuto timore, non penso a un dispetto. Gli hanno sparato da brevissima distanza, con una cartuccia a pallini. Gli hanno rotto una zampa: romperla a un animale di 40 kg, con una cartuccia a pallini, non è tanto facile”.

    Come detto, referto alla mano Hermanin è andato dai carabinieri di Impruneta: “Non ce l’ho con i cacciatori – tiene a dire in conclusione – Conosco bene, per motivi professionali, certi tipi di caccia; e come vignaiolo part time so bene l’importanza della limitazione di un certo numero di animali. Però non può essere che si spari così a un cane: non esiste”.

    Su quanto avvenuto indagano i carabinieri della Stazione di Impruneta, guidati dal comandante Sandro Papa: starà a loro ricostruire nei dettagli quanto avvenuto nella campagna intorno a Pozzolatico mercoledì mattina.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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