TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Scuole in campo per prendersi cura dell’ambiente: torna anche quest’anno il progetto “Liberi dai rifiuti” che ha fatto tappa ieri, giovedì 10 aprile, a Tavarnuzze.
Dove, in piazza Don Chellini, 90 alunni della scuola secondaria di primo grado “Domenico Ghirlandaio”, accompagnati dai docenti, hanno svolto un’attivitĂ di raccolta di rifiuti abbandonati in alcune aree della piazza, a cui è seguita un’analisi dei rifiuti raccolti e una riflessione sull’impatto dei rifiuti sull’ambiente.
All’appuntamento hanno partecipato anche Irene Marchetti, assessora alla pubblica istruzione del Comune di Impruneta, Claudio Calosi, presidente della sezione soci Coop di Impuneta-Tavarnuzze e i referenti di Legambiente, che hanno accolto i ragazzi e presentato l’iniziativa.
“Liberi dai rifiuti” è il progetto di educazione ambientale promosso nell’ambito dei percorsi educativi di Unicoop Firenze per le scuole e realizzato in collaborazione con Legambiente, le sezioni soci Coop e le amministrazioni locali.
Arrivato alla quinta edizione, ad aprile vede in calendario otto appuntamenti, che coinvolgeranno 30 classi delle scuole secondarie di primo grado, per un totale di circa 650 alunni.
Nel corso di ogni appuntamento, gli alunni, divisi in piccoli gruppi, vengono coinvolti attivamente in un’esperienza di “citizen science”, attraverso un’attivitĂ di monitoraggio scientifico partecipato della tipologia e della quantitĂ dei rifiuti raccolti sul territorio.
Un’esperienza importante di cittadinanza attiva per capire l’impatto della dispersione di materia sugli ecosistemi e il tipo di inquinamento prevalente nei luoghi monitorati.
Gli incontri sono anche l’occasione per confrontarsi sul corretto smaltimento delle diverse tipologie di rifiuto e sulle altre buone pratiche improntate alla sostenibilitĂ .
E per approfondire alcuni aspetti relativi all’impatto ambientale; fra le informazioni importanti, ad esempio, quelle sui tempi di degradazione in ambiente naturale delle tipologie di rifiuti raccolti.
Per fazzoletti e tovaglioli di carta servono 3 mesi, per un mozzicone di sigaretta da uno a due anni, per una lattina di alluminio dai 20 ai 50 anni, mentre per una busta di plastica oltre 50 anni. Ancora piĂą lunghi i tempi di degradazione per un tappo di acciaio (dai 50 ai 100 anni), una bottiglietta di plastica-PET (oltre 100 anni) o una bottiglia di vetro (oltre 1.000 anni).
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