IMPRUNETA – Era leggendaria la sua preparazione del piatto per eccellenza di Impruneta, il Peposo: raccontava con orgoglio di averne cucinati anche decine di chili in occasione di una Mostra dell'Artigianato a Firenze.
Renzo Giani, imprunetino doc, classe 1931, era un personaggio conosciuto da molti a Impruneta: magro come un chiodo, dal naso aquilino e la lingua svelta. La sua scomparsa è un altro di quei tasselli che saltano all'interno del mosaico di una comunità.
Aveva fatto l'imbianchino Renzo. Sposato da 60 anni con Rita, era il babbo di Andrea Giani, fioraio di via Paolieri e presidente del Centro Commerciale Naturale Il Pozzo. Da un paio di mesi era diventato anche bisnonno.
Era consuetudine trovarlo in paese, nel "quadrilatero" per eccellenza di Imrpuneta, fra via Mazzini, via Cavalleggeri, via Paolieri e piazza Buondelmonti.
Dicevamo del Peposo: Renzo raccontava con orgoglio come preparava il piatto della tradizione imprunetina. Dei vecchi fornacini.
Lo aveva fatto anche in televisione, pochi mesi fa, nella magica cornice dei chiostri della Basilica di Santa Maria all'Impruneta.
Lì, davanti alle telelecamere della Rai (di "Sereno Variabile"), insieme a un'altra "istituzione" dei fornelli imprunetini, la Morena del rione delle Sante Marie, questo uomo minuto e dallo spirito di ferro aveva spiegato all'Italia come di trasfoma il muscolo del manzo in qualcosa di sublime.
A Andrea Giani e a tutta la sua famiglia vanno le condoglianze della redazione del Gazzettino del Chianti.
di Matteo Pucci
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