IMPRUNETA – Ieri, sabato 14 settembre, presso il Museo Festa dell’Uva a Impruneta, è stata presentata al pubblico la 39esima Etichetta d’Autore firmata da Antonio Manzi dal titolo “Innamorati”.
L’opera, realizzata con la tecnica dell’olio su tela dal Maestro Manzi, appartiene al suo “periodo rosso”, richiamando il legame con il vino.
Nel dipinto, emergono in primo piano un calice e un gatto, mentre sullo sfondo si intrecciano le figure di un uomo e una donna.
Questo originale olio su tela, di dimensioni 30×40 cm, è stato donato al Museo della Festa dell’Uva.
Il progetto “Etichetta d’Autore” ha preso vita nel 1986, frutto di un connubio tra la Festa dell’Uva e il mondo dell’arte, grazie alla determinazione di Tullio Del Bravo.
Con grande audacia, Del Bravo è riuscito a fondere una festa ormai consolidata, i suoi protagonisti principali – l’uva e il vino – con il contributo di artisti di fama internazionale.
La mostra “Manzi tra passato e presente”, inaugurata ieri sotto la curatela dello stesso Del Bravo, offre una preziosa selezione di opere inedite del maestro.
Tra queste, spiccano disegni giovanili degli anni ’70, dipinti a olio, sculture in bronzo, acquerelli, ceramiche e incisioni a punta secca.
Le creazioni di Manzi si distinguono per la loro straordinaria intensità emotiva e una spiccata vivacità espressiva. Ogni opera è permeata di simbolismo e profondità, testimoniando l’eccezionale talento dell’artista.
“L’Impruneta è un luogo meraviglioso – ha detto Manzi – profondamente legato a uno stimolo artistico che ha ispirato la mia creatività. È stato proprio questo contesto a motivarmi nell’ideare e allestire la mia mostra. L’esposizione nasce anche dal ritrovamento di numerosi disegni risalenti alla mia adolescenza, presentati qui per la prima volta in anteprima assoluta. In particolare, sono presenti circa 39 disegni inediti”.
“La mostra – ha concluso – composta da cinquanta opere, copre un periodo che va dal 1970 fino ai giorni nostri, includendo alcune creazioni mai esposte prima. Spero che questo museo continui a essere un punto di riferimento per i giovani artisti, una preziosa testimonianza della cultura di questo territorio”.
“A Impruneta – hanno commentato il sindaco Riccardo Lazzerini e il presidente dell’Ente Festa dell’Uva Filippo Venturi – il vino e l’arte si intrecciano in un magnifico connubio che, ogni anno, celebra con grande entusiasmo e vivacità la creatività e il talento di artisti di rilevanza nazionale e internazionale, contribuendo a rafforzare il prestigio e la riconoscibilità della regione toscana. Questo evento non solo valorizza le tradizioni locali, ma offre anche una piattaforma prestigiosa per l’espressione artistica, attirando l’attenzione di pubblico e critica da ogni angolo della Toscana e oltre”.
La mostra, patrocinata dalla Regione Toscana, dalla Città Metropolitana di Firenze, dal Comune di Impruneta e dall’Ente Festa dell’Uva, e sostenuta dal Banco Fiorentino, sarà visitabile fino al 29 settembre.
Gli orari di apertura sono: dal lunedì al venerdì, dalle 16 alle 19; il sabato, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19; la domenica, dalle 10 alle 12.
Ecco l’elenco degli artisti che hanno realizzato l’etichetta d’autore dal 1986 a oggi.
1986: Pietro Annigoni; 1987: Renzo Grazzini; 1988: Silvio Loffredo; 1989: Enzo Faraoni; 1990: Franco Messina; 1991: Silvestro Pistolesi; 1992: Romano Stefanelli; 1993: Pietro Signorelli; 1994: Alessandro Amoroso; 1995: Italo Pettinato; 1996: Paolo Frosecchi; 1997: Luca Alinari; 1998: Tonino Caputo; 1999: Raffaele Del Savio; 2000: Mario D’Elia; 2001: Roberto Masi; 2002: Giuseppe Ciccia; 2003: Renato Martens; 2004: Marcello Guasti; 2005: Jean Michel Folon; 2007: Francesco Nesi; 2008: Sergio Scatizzi; 2009: Giampaolo Talani; 2010: Giuliano Ghelli; 2011: Antonio Ciccone; 2012: Rocco Normanno; 2013: Anna Di Volo; 2014: Giovanni Maranghi; 2015: Danilo Fusi; 2016: Vieri Torelli; 2017: Daniele Leone; 2018: Elisabetta Rogai; 2019: Fuad Aziz; 2020: Silvia Serafini; 2021: Luciano Pasquini; 2022: Roberto Panichi; 2023: Salvatore Magazzini; 2024: Antonio Manzi.
L’artista
Antonio Manzi nasce a Montella (Avellino) il 15 marzo 1953. Nel 1957 si trasferisce a Firenze, dove risiede e lavora tuttora.
Autodidatta, Manzi si avvicina alla pittura in giovane età, dimostrando subito doti straordinarie e un talento prodigioso per la potenza del segno e del gesto.
Dopo le prime esperienze nel campo dell’espressione grafico-incisoria, con un’ampia sperimentazione della tecnica della puntasecca, sviluppa abilità eccezionali nella ceramografia.
Successivamente, si dedica alla scultura in bronzo e marmo, sia di piccolo che di grande formato, rivelando una versatilità e un eclettismo straordinari, che spaziano dall’affresco al graffito, fino al collage.
Recentemente, la sua vis creativa ha fatto ritorno alla pittura, utilizzando colori esplosivi, magnetici e luminosissimi.
Tra le sue opere, si trovano sia creazioni improvvisate sui marmi dei tavoli delle trattorie, sia progetti meticolosi realizzati su tele di lino, le famose “tovaglie”, che rappresentano il manifesto dell’arte manziana: un mondo di forme e segni, di esperienze e fantasie, di angosce e speranze, in un viaggio infinito.
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