IMPRUNETA – Furto aggravato, falsità ideologica, favoreggiamento personale e favoreggiamento reale: a finire nei guai per queste imputazioni di reato un 37enne di origini torinesi ma residente a Firenze, già pregiudicato per altri reati contro il patrimonio, e un imprunetino 50enne incensurato.
Nella notte del 5 novembre scorso, i carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Firenze erano intervenuti al Galluzzo per la segnalazione di un furto in atto presso un’azienda del luogo.
Giunti sul posto, i militari dell’Arma avevano impedito che il reato fosse portato a ulteriori conseguenze, riuscendo a recuperare la refurtiva, consistente in 1.400 litri di carburante e da un automezzo pesante, utilizzato proprio per caricare ed asportare il combustibile.
Già in quel frangente, i carabinieri riuscirono a mettere in fuga i ladri, a recuperare la refurtiva e a identificare dei testimoni oculari che avrebbero visto i ladri fuggire all’arrivo delle pattuglie della Benemerita.
Le indagini, condotte dalla Stazione Carabinieri, sono andate avanti e si è riusciti ad individuare l’identità degli autori del furto. Infatti, comparando alcuni elementi raccolti sulla scena del crimine e sviluppando i dati, i militari dell’Arma hanno capito che una di quelle persone ch’erano state identificate sul posto la notte del furto, non era affatto un testimone oculare, bensì uno dei ladri, che aveva provato a sottrarsi alle proprie responsabilità penali, fingendosi estraneo alla vicenda.
Proprio partendo da lì, i carabinieri sono riusciti ad accertare le generalità di entrambi, che sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze per i reati di furto aggravato, falsità ideologica, favoreggiamento personale e favoreggiamento reale. La refurtiva, immediatamente recuperata all’epoca dei fatti, è stata restituita ai legittimi proprietari.
di Redazione
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