IMPRUNETA – Da oggi i panni sporchi si lavano in casa: ha infatti chiuso i battenti la storica "Tintoria Carla" ad Impruneta.
“Ho passato tutta la mia vita tra macchie che non volevano andarsene e l’asse da stiro” racconta Carla Masi, proprietaria dell’omonima lavanderia, dove entrò la prima volta a sette anni per non lasciarla più.
In questi giorni infatti ha chiuso il suo negozio in via delle Case, proprio vicino a piazza Buondelmonti, aperto dal 1974. Ma facciamo un passo indietro.
“Dopo la scuola andavo nella lavanderia di mia madre e lì ho imparato a contare – inizia a raccontare Carla – Infatti al posto dei cartellini per segnare i panni si cuciva a filo il numero della consegna direttamente sopra i vestiti: così ho imparato a tenere l’ago in mano e allo stesso tempo a contare".
"I miei primi pantaloni li ho lavati in quarta elementare” dice orgogliosa.
Ma non è tutto talento naturale: già i suoi genitori possedevano una lavanderia, “LavaLampo”, di cui Carla conserva ancora l’insegna.
“Il mio è un lavoro faticoso se fatto per bene – racconta mentre spiega dettagliatamente come dovrebbero essere lavati i pantaloni di lino – Dover stare in piedi dietro alle macchine tutto il giorno è dura, ma porta anche molte soddisfazioni”.
E come prova mostra le sue gambe, segnate solo come la fatica e il duro lavoro possono fare. Infatti è stata proprio Carla l’addetta alle macchine, mentre il marito Giuliano stava… al pubblico.
"Abbiamo lavorato insieme dal 1978 e sono stati tanti i battibecchi sul lavoro” racconta Carla ridendo.
“Per fortuna – aggiunge Giuliano – chiuso il bandone riuscivamo a tenere tutto lì dentro e ce ne tornavamo insieme a casa”.
E mentre Carla continua a parlare dei pantaloni di lino il marito la interrompe bonariamente facendola arrossire: “Le macchie le faceva sparire tutte, è una maga nella smacchiatura!”.
Ovviamente anche lei dice di aver sbagliato qualche lavaggio. ma dopo la prima volta non è più successo: "L’esperienza fa tesoro”.
Se dovesse dire cosa le è mancato in questi lunghi anni, ribadendo comunque le soddisfazioni che il suo mestiere le ha portato, non ha dubbi: la creatività.
Ma non si è persa d’animo e ha cercato di sopperire scrivendo poesie, dipingendo e cucendosi da sola maglioni.
“Una volta ho scritto una poesia su un pesco mentre stiravo" confida. "Non so se lo vedevo davvero o lo sognavo” conclude con aria un po’ sognante.
Prima di salutarci Carla vuole dire un’ultima cosa, e non si tratta di consigli su lavaggi o stirature: “Ringrazio tutti gli Imprunetini, senza di loro non ce l’avrei mai fatta".
Sicuramente da adesso inizierà a dedicarsi ai suoi hobby, anche se non nega che camicie di seta macchiate e centrotavola sporchi un po' le mancheranno. Ma non più di quanto lei mancherà a casalinghe (disperate e non) alle prese con macchie e lavaggi a secco impossibili… .
di Costanza Masini
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