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venerdì 26 Aprile 2024
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    Labirinti burocratici: “L’Inps non eroga da mesi il contributo all’assistenza di mia madre”

    95 anni, invalida al 100%, Rina vive a Impruneta assistita da una badante. I figli Francesca e Marino avevano attivato questo sostegno. Che però si è interrotto, ed è iniziata una trafila senza fine

    IMPRUNETA – Si chiama HCP (Home Care Premium), ed è un contributo (dell’Inps) per l’assistenza domiciliare per persone non autosufficienti, che può essere attivato anche (come nel caso specifico) da chi ha prestato servizio nella Polizia di Stato.

    E’ il caso di Marino Spagna, poliziotto in pensione, che ha attivato questa forma di contributo all’assistenza della mamma, Rina, invalida al 100%, che vive a Impruneta. 

    Per un paio di anni tutto a posto, il contributo viene erogato e dà un po’ di sollievo a una gestione che, come sanno benissimo le famiglie che devono gestirne di simili, porta via tempo, impegno e risorse economiche.

    “Per errore non venne pagata una rata dei contributi della badante – racconta Marino – Corremmo subito ai ripari, pagando quanto dovuto, e il contributo avrebbe dovuto essere ripristinato. Ma da allora non pagano”.

    Sono quindi entrati in uno di quei “tunnel burocratici” nei quali spesso, purtroppo, è impossibile vedere la luce al loro termine: hanno preso un legale, ma non riescono a venire a capo della situazione.

    “Mia mamma – precisa Marino – ha una pensione sociale di 600 euro, l’incentivo erogato da Inps nell’ambito dell’HCP è di di 400 euro: ne ha usufruito per un paio di anni poi, come detto, si è interrotto”.

    “Ad aprile 2022 era stato fatto il rinnovo – riprende – che è stato accettato. Ma non le è stato dato niente perché, hanno risposto da Inps, mancava il pagamento di questo contributo per la badante. Il pagamento è stato fatto, il CAF ci ha dato il report che tutto è in ordine e l’abbiamo inviato a loro. Niente di niente”.

    Rimpalli burocratici, e intanto il tempo passa: “Il contributo non è stato riattivato, né tanto meno sono stati pagati gli arretrati. Oggi, insieme al nostro legale, abbiamo verificato che è stato stabilito il pagamento di una rata, di 450 euro, per gennaio 2023. Rata che non è arrivata”. 

    “Noi – aggiunge ancora – chiediamo la riattivazione. E la corresponsione degli arretrati: ne abbiamo diritto, non manca niente per averli”.

    “Con chi ci confrontiamo? Con l’Inps regionale – risponde Marino – che fa da tramite, poiché il pagamento viene fatto da Roma. E l’Inps ci dice che a loro risulta tutto a posto, ma da Roma non hanno riattivato”.

    “Stiamo dietro a questa situazione dal giugno 2022 – conclude amareggiato – Abbiamo scritto lettere su lettere, solleciti su solleciti. Sembra quasi di correre dietro… ai fantasmi”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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