IMPRUNETA – Il sole sta calando in piazza Buondelmonti quando il presidente dell’Ente Festa dell’Uva di Impruneta, Filippo Venturi, inizia a leggere la classifica dell’edizione numero 98.
Edizione che secondo i rumori della piazza dopo le prime tre esibizioni aveva un vincitore designato, il rione del Sant’Antonio, trionfatore in sei delle ultime otto sfilate.
Perfetto il rione bianco, senza sbavature. Poi però, come quarto e ultimo, scende in piazza il rione delle Fornaci, che sceglie la mitologia come filo conduttore.
Arianna e il Minotauro, Teseo e Bacco: il rione rosso non vince da 19 anni, un’eternità. Brucia ancora il secondo posto dello scorso anno, a soli due punti dal Sant’Antonio.
Ma le Fornaci mettono in piazza tutto quello che hanno: carri (spettacolare la nave in movimento), storia, costumi, trucco, coreografia. E cuore, tanto cuore.
Quel cuore rosso che, forse, alla fine sarà determinante per spingere la giuria ad assegnare al rione guidato dal presidente Nicola Nidiaci una vittoria indiscutibile.
98esima Festa dell’Uva di Impruneta, vince il rione delle Fornaci con il carro “Celebriamo Arianna e Bacco”
Che fa piangere di gioia tutti, ma proprio tutti.
Da chi ha barba e capelli bianchi, e da quasi vent’anni non alzava le braccia al cielo; a chi, che oggi è già maggiorenne, quella coppa in cotto non l’ha mai afferrata.
Piangono i rionali delle Fornaci. E applaude tutta la piazza. Che riconosce il merito ed è comunque contenta che questo incantesimo si sia finalmente spezzato.
Filtra un po’ di stupore, caso mai, sul secondo posto del Pallò e il terzo del Sant’Antonio, con il rione verde talmente contento da festeggiarlo quasi… come un primo.
Domani sera sarà già tempo di “camiciole”. Poi ci sarà la cena in piazza del rione vincitore, che da domani vedrà sventolare la propria bandiera sul terrazzo del palazzo comunale.
In un autunno che, a Impruneta, si è tinto di rosso. Diciannove anni dopo.
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