FALCIANI (IMPRUNETA) – Le “ragazze del Poggio Imperiale”, accompagnate dai genitori, hanno presenziato, sabato 11 settembre, insieme al presidente dell’Educandato della SS Annunziata, Giorgio Fiorenza e al commissario straordinario Francesca Calamandrei, alla cerimonia di deposizione di un cuscino di fiori alla base del sacrario che ricorda i soldati americani caduti nella seconda guerra mondiale, per la liberazione del nostro Paese.
“La data scelta non è stata comune – dicono dall’Educandato – perché ricadeva nel ventennale dal vile attentato delle due torri gemelle a New York”.
A concludere la cerimonia un minuto di silenzio, ancor più emozionante per il sottofondo sonoro: prima l’inno americano e poi quello italiano. A seguire, il discorso di Fiorenza.
“Sono momenti come questi che fanno crescere – ha detto il presidente dell’Educandato della SS Annunziata – Studiando l’accaduto si acquisisce la consapevolezza di quali siano gli errori da non replicare. E le cose buone da potenziare e migliorare”.
“Il vile attacco di venti anni fa – ha proseguito – doveva demolire le certezze, fare abbassare la guardia, far vivere nel terrore. La reazione è stata invece completamente opposta. Tutto il mondo si è unito contro il terrorismo: e quegli uomini senza Dio, senza coscienza e senza cuore, sono stati combattuti e sconfitti”.
“I nostri figli – ha rilanciato – devono poter discutere sui fatti accaduti e trarne conclusioni. I ragazzi del Poggio lo faranno con la predisposizione di una tesina. Il cimitero americano ed il suo sacrario, in ricordo di giovani ragazzi che hanno attraversato l’oceano per venire a liberarci e che per questo hanno dato la vita, il sacrario realizzato alla base di ground zero con i nomi dei caduti nel vile attentato delle due torri gemelle, non sono un posto dove piangere i caduti”.
“Ma un luogo – ha aggiunto ancora – dove acquisire la forza di reagire, la consapevolezza di andare avanti e la certezza che la stupidità e la cattiveria umana non prevarranno mai sulla volontà dei giusti”.
“Studiare il nostro passato – ha detto ancora Fiorenza – per realizzare nel presente, proprio partendo dalla scuola, fucina di molteplicità di saperi, il progetto per un futuro di condivisione, fratellanza ed uguaglianza tra i popoli”.
“Stessa formula – ha tenuto a specificare – da adottare per combattere anche la mafia. Anche per questo ho coniato un nuovo modo di dire . Non dico più che la legge non ammette ignoranza, ma è l’ignoranza che non ammette la legge”.
“Al Poggio ci stiamo provando – ha concluso – a progettare il futuro delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Conoscere: per smettere di apparire ed iniziare ad essere”.
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